Degrado diffuso. Se bastassero due parole a descrivere lo stato del comparto intorno alla stazione Nord di sicuro sarebbero queste, soprattutto in riferimento al parcheggio per i clienti di Upim, Euronics e Carrefour di via Milano. Il clima è quello che spesso si respira nelle stazioni, dove si mescolano disagio e sporcizia.
I frequentatori non sono di quelli che si vorrebbe incontrare in una strada buia. Maleducati, arroganti e, spesso, volgari. Eppure sono loro gli occupanti del cosiddetto “ghetto di italiani “.
Il punto di ritrovo, per trascorrere interi pomeriggi all’insegna del bivacco , sono i portici di fronte agli ingressi di Upim e Carrefour, centri commerciali loro malgrado coinvolti in questa storia.
Mentre a pochi metri in linea d’aria, in piazza Repubblica si è ormai consolidato il boulevard degli stranieri, qui è andato strutturandosi negli anni una sorta di “ghetto” italiano.
Ragazzotti e uomini, molto spesso ubriachi. Il bagno? All’aria aperta, ovviamente. Basta nascondersi dietro qualche auto parcheggiata o in qualche angolino apparentemente appartato e “aprire i rubinetti”.
In tarda mattinata, ha inizio il “pascolo”: piano piano, la migrazione prende il via. Chi arriva da via Como,
chi da Biumo Inferiore e chi, invece, dalla stazione. Qualcuno di loro è ospitato nel dormitorio comunale, qualcun’altro vive sulle spalle di genitori anziani. A metà pomeriggio, il “gregge” è al completo. Bivacchi, senzatetto e alcol circondano il piazzale.
I balordi italiani del comparto si presentano trascurati, ma a nessuno mancano i soldi in tasca per un rifornimento di birra. C’è chi acquista le lattine direttamente al supermercato, chi è un habitué dei kebab della zona e chi, invece, raggiunge a piedi il negozio di alimenti etnici in piazza Repubblica.
Lo scopo? Dedicarsi alle ebbrezze dei luppoli e arrivare a sera “da perdigiorno”. Sono una decina le persone che compongono il “branco” di viale Milano.
Non si tratta di persone pericolose, ma qualcuna di loro si lascia andare, con estrema facilità, a commenti (spesso volgari) nei confronti di ragazze e donne che passano sotto il porticato.
Ogni tanto qualcuno discute. Con l’arrivo del buio e del freddo, il gruppo si disperde. Alcune di queste facce si incontrano ore dopo in coda dalla suore di via Bernardino Luini alla ricerca di un pasto caldo.
L’atteggiamento dei frequentatori del parcheggio di viale Milano è tipico di chi si sente a casa propria. Tanto che è capitato che qualcuno di loro venisse trovato a dormire, durante l’orario di apertura dei negozi, all’ombra dei televisori a schermo piatto di Euronics.
Storie di vite sfortunate si mescolano a episodi di microcriminalità. Una miscela esplosiva se trattata insieme e non con le dovute differenze. Commessi e commercianti della zona sono ormai disillusi rispetto al fatto che la situazione possa cambiare. «La situazione è sempre la stessa ormai da tempo – commentano – Qualcuno di loro è un po’ inquietante e non si può dire loro nulla perché si alterano subito. Proprio per questo la vigilanza all’Upim e al Carrefour è necessaria». E utile.
Le forze dell’ordine hanno ben presente la situazione e tengono monitorato il comparto. «I blitz della polizia, dei carabinieri e dei vigili sono stati intensificati – continuano i commercianti – Ma non risolvono la cronicità». Questo perché la legge italiana non prevede l’arresto o la denuncia per chi bivacca.
Qualche anno fa Palazzo Estense aveva inserito all’interno del proprio regolamento, una norma anti bivacco poi abrogata.
Quello che le forze dell’ordine possono fare è intervenire e sporgere denuncia in caso di ubriachezza molesta.