La verità di Scapolo è nelle mani del gip

Siamo in presenza di un delitto d’impeto, non premeditato e frutto di un raptus

– Sarà ascoltato dal gip domani o al più tardi dopo domani in sede di interrogatorio di garanzia , 46 anni, arrestato sabato mattina dai carabinieri della stazione di Laveno Mombello e del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Luino, con l’accusa di omicidio volontario. Scapolo è reo confesso: dopo l’assassinio ha preso l’auto e si e costituito ai militari della stazione cittadina chiedendo che la moglie fosse soccorsa.
È possibile che davanti al giudice per le indagini preliminari ripeta esattamente quanto già

messo a verbale dai militari quando, sabato mattina, l’uomo è stato interrogato dal pubblico ministero .
L’ha uccisa con tre martellate alla testa e l’ha finita a martellate in preda ad un raptus. Gli inquirenti avrebbero trovato pieni riscontri alle dichiarazioni dell’uomo. Trovato anche il martello lasciato in soggiorno, dove l’omicidio si è consumato, da Scapolo. Il quadro investigativa è chiaro e non ci sarebbero ombre.
Siamo in presenza di un delitto d’impeto, non premeditato e frutto di un raptus. Non di un caso di femminicidio. Negli anni Scapolo non ha mai abusato della moglie: non ci sono denunce in tal senso da parte della donna ne ci sono referti ospedalieri della donna che possano anche soltanto far sospettare che il marito abbia mai alzato un dito su di lei in 20 anni.
Oggi i familiari di Scapolo incontreranno l’avvocato che dovrebbe assumere la difesa dell’uomo. Scapolo. Per sua stessa ammissione, ha sfogato in tre minuti 20 anni di frustrazioni causategli dal comportamento della moglie che, a quanto pare, era molto aggressiva lo insultava, lo umiliava, non lo considerava alla propria altezza e che da lui avrebbe pretese obbedienza e denaro. Scapolo è incensurato e non c’è nulla, nel corso della sua vita, che abbia mai portato a considerarlo una persona violenta.
Non è una valutazione scientifica, ovviamente, ma l’uomo sabato mattina, dopo l’ennesimo attacco verbale da parte della moglie, che lui stava lasciando, sarebbe letteralmente esploso. Consegnandosi dopo aver ripreso lucidità.
La difesa potrebbe puntare su una perizia psichiatrica al fine di stabilire se l’uomo fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto. Nelle prossime ore sarà affidato l’incarico per l’autopsia sul cadavere di Gisotti. 
S. Car.