«E come sempre sei un’emozione fortissima, e come sempre sei bellissima perché come sempre sei la descrizione di un attimo», cantavano i Tiromancino. Perché il passaggio del Giro d’Italia è così, fugace, i corridori sfrecciano a 40 km/h e non c’è tempo per distrarsi, dura un attimo, nulla di più. Il Giro d’Italia è la descrizione di un attimo, intenso e bellissimo, una rapida folata di vento caldo che investe la nostra provincia e la rivolta come un calzino.
Ci voleva, eccome se ci voleva. Non c’è il calcio, per una volta, non ci sono Inter, Milan, Juve, o le magagne del Varese, nessun campanilismo.
C’è il ciclismo, che unisce tutti quanti. Nonni e nipotini, che cercano la rosa di mentre chi tiene loro la mano ripensa a e , o a . Donne, signore anziane che cercano l’elicottero delle riprese tv e salutano verso il cielo. Non si paga il biglietto, mai, il ciclismo è per tutti.
Il ciclismo è per Induno Olona, che aspettava questo momento da tantissimi anni, per omaggiare una leggenda, , e lo ha sfruttato al massimo grazie anche al grandissimo lavoro di . Per Varese, che sorniona spera che qualche bambino ieri a bordo strada si possa innamorare di questo sport e diventare un domani il nuovo . Per Porto Ceresio, che ha salutato il passaggio del giovane campioncino di casa, , con striscioni, bandiere e magliette rosa.
Il passaggio del Giro ci regala ancora quelle vecchie e bellissime sensazioni mondiali, il grido della folla e il rumore delle biciclette, i clacson delle ammiraglie e i fischietti della polizia, l’attesa per i corridori ed il tifo, per tutti quanti. Arriva il Giro d’Italia, ed ogni volta che passa di qua, lascia il segno. Bando ai lamentoni di turno per le strade chiuse o per qualche disagio (che non c’è stato), chi era in piazza si è divertito tantissimo.