CASTELVACCANA – Cinque furti in meno di due mesi: la vigilessa infedele colpiva tutti i giovedì. L’agente, 39 anni, in servizio all’ufficio di polizia locale di Castelveccana è stata arrestata in flagranza di reato l’altro ieri dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Luino d’intesa con il pubblico ministero che ha coordinato le indagini.
Indagini che prendono l’avvio all’inizio dello scorso mese di novembre quando lo stesso sindaco di Castelveccana insieme alla vittima dei furti,
l’addetta settimanale alle pulizie degli uffici comunali, si è presentato dai carabinieri denunciando l’accaduto. Dalla borsa della vittima qualcuno aveva prelevato del denaro. Almeno in quattro diverse occasioni. E’ l’addetta alle pulizie a spiegare ai carabinieri che in un’occasione le erano spariti 20 euro, 50 euro in un altro frangente, sino al furto più ingente: «Duecento euro – spiega la donna a verbale – rubati dai 600 che sarebbero dovuti servire per il funerale di mia nonna».
I furti ai danni dell’addetta alle pulizie veniva consumati sempre di giovedì in un orario compreso tra le 14 e le 16.30. Il dettaglio ha permesso di restringere di parecchio la rosa dei sospettati. A quell’ora negli uffici comunali erano presenti quasi esclusivamente gli agenti del comando di polizia locale.
È stata la vittima ad indicarne i nomi, ma era soltanto la vigilessa ad essere stata presente in ciascun frangente. I sospetti si sono quindi concentrati su di lei. L’autorità giudiziaria ha disposto che venissero collocate delle microtelecamere nascoste nel luogo teatro dei saccheggi, ovvero la stanza dove la vittima depositava sempre la propria borsa prima di mettersi al lavoro. Gli inquirenti erano ragionevolmente certi di poter in questo modo fermare il ladro in flagranza di reato certi che non avrebbe resistito e avrebbe commesso un altro furto. E’ andata esattamente così: ai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Luino è bastato attendere il giovedì successivo. Il furto è stato seguito in diretta da remoto: la vigilessa è stata vista entrare nella stanza dove era stata lasciata la borsa della vittima e prelevare del denaro dal portafoglio della malcapitata. In tutto 50 euro circa in banconote di piccolo taglio.
I carabinieri sono arrivati all’istante fermando la vigilessa in flagranza di reato. La donna ha immediatamente capito cosa stesse accadendo e non ha negato. Anzi ha ammesso di aver rubato anche dalle casse comunali, precisamente dall’economato, in diverse occasioni. La donna ha raccontato tutto, ha confessato di non sapere nemmeno in quante occasioni abbia rubato sia dalla borsa dell’addetta alle pulizie sia dalle casse comunali. La trentanovenne ha anche spiegato il perché: i soldi le servivano per comprarsi la droga. La donna ha ammesso di essere dipendente da cocaina e da alcol da almeno otto anni. Dipendenza che si era acuita dopo la morte della madre portando la vigilessa ad assumere, davanti ad alcune giornate particolarmente nere, sino a tre grammi di stupefacente.
La coca veniva utilizzata anche per mitigare gli effetti delle sbronze. La dipendenza aveva costi importanti che, aggiunti a quelli del mutuo per il pagamento della casa dove la donna vive, le hanno creato difficoltà economiche. In preda alla disperazione, incapace di liberarsi dalla dipendenza, la vigilessa si era messa a rubare piccole somme che utilizzava per pagare parte delle dosi. La donna è stata portata in carcere a Como a disposizione dell’autorità giudiziaria.