Il figlio Guido ci racconta il periodo d’oro: «Fu un genio del suo tempo: intuiva desideri e necessità della gente».
Un giorno di malinconia, riaccende un dolore acuto. Ma anche d’orgoglio forte, ricorda un grande uomo.
Sì, andrei oltre. Non esagero e lo chiamo genio. Vedeva lungo, concreto, svelto. Prima degli altri: un formidabile sprinter.
L’intuizione. Capire cosa volevano i clienti. Ma non erano clienti: gente da servire, comprendendone gusti, inclinazioni,e necessità.
Un esperto di marketing, avanti anni luce sugli altri. Prendiamo le sponsorizzazioni sportive: fu il primo a coglierne l’importanza. Pugilato, ciclismo, basket nell’ordine. Poi il resto.