Domenica 22 settembre 2024 saranno trascorsi 100 anni dall’inaugurazione dell’A8 e, per celebrare questo importante evento, l’ASI – Automotoclub Storico Italiano e i suoi Club Federati lombardi uniranno in corteo Milano e Varese con oltre 150 tra auto e moto d’epoca costruite fino al 1945 percorrendo proprio la A8 Milano-Laghi.
La partenza sarà dal Palazzo della Regione Lombardia, mentre l’arrivo prevede il riordino in Piazza della Repubblica a Varese e una sfilata nella centralissima Via Alessandro Volta.
In realtà prima dell’A8 già esistevano la Long Island Motor Parkway a New York e la Automobil Verkehrs und Übungs-Straße (AVUS) di Berlino, pensate e costruite per le sole automobili, ma utilizzate esclusivamente per gare automobilistiche e traffico privato. Un concetto differente da quello delle moderne autostrade ideate, come la Milano-Laghi, per unire due o più destinazioni in maniera veloce e fruibili da tutti. Una distinzione nelle finalità che vale alla nuova arteria italiana la certificazione di prima autostrada a pedaggio al mondo,
durante il “V Congresso Mondiale della Strada” tenutosi a Milano nel 1926. Definizione normativa poi perfezionata col Regio Decreto n. 1740 del 1933, che identifica le autostrade come riservate ai soli autoveicoli.L’idea di una via riservata al traffico veloce e alle autovetture, senza carri, biciclette o pedoni, è un progetto avveniristico e coraggioso in un epoca in cui la maggioranza della popolazione circola su carri trainati da animali, biciclette o treni.
Il merito è dell’ingegnere Piero Puricelli, già autore nel 1922 del progetto a sei mani, con Arturo Mercanti e l’ingegnere Alfredo Rosselli, dell’Autodromo di Monza. Dopo appena 15 mesi di progettazione e costruzione, che rendono necessari più di tremila espropri, Puricelli riesce a far inaugurare il primo tratto di autostrada pubblico, da Milano a Varese, l’odierna A8. La seconda tratta arriva nel 1925, e collega Lainate a Como; nello stesso anno si realizza pure il prolungamento da Gallarate a Sesto Calende.Sulla Milano-Laghi viene stimato un transito giornaliero di 1000 veicoli a quattro o più ruote, una cifra che raddoppia già nel 1938, a dimostrazione di quanto la visione di Puricelli fosse rivoluzionaria.
La prima autostrada al mondo nasce con una sola corsia per senso di marcia, una larghezza variabile da 11 a 14 metri e una pavimentazione in lastre di calcestruzzo spesse da 18 a 20 cm. Il percorso è quasi completamente rettilineo, con poche curve dal raggio non inferiore ai 400 metri e con pendenze contenute entro il 3%: dati e dimensioni più che sufficienti a ospitare un traffico giornaliero di poche decine di veicoli al giorno. Nel 1924 i mezzi circolanti in Italia sono infatti poco meno di 85mila: circa 57mila automobili, 25mila autocarri e circa 2.500 autobus. Oggi, per avere un termine di paragone, sono oltre 50 milioni. Il costo totale dell’opera tocca i 90 milioni di lire dell’epoca (corrispondenti alla stessa cifra di oggi in euro), importo necessario a impegnare giorno e notte oltre 4.000 operai nel muovere 2 milioni di metri cubi di terra e produrre e posare 219 grandi manufatti in cemento. Per confezionare e stendere il calcestruzzo vengono addirittura fatte arrivare dagli Stati Uniti cinque betoniere Koehring-Paving. La nuova autostrada prevede da subito caselli e pedaggi; la barriera di Milano non nasce dove si trova oggi ma più indietro, alla fine di Viale Certosa. Il pedaggio non si paga ai caselli ma nelle aree di servizio e sosta, obbligatoria; le tariffe variano in base alla tipologia dei mezzi e alla loro potenza: 9 lire per le moto; 12 lire per veicoli fino a 17 cavalli, 17 lire per i veicoli tra 17 e 26 cavalli, di 20 lire per veicoli oltre 26 cavalli e da 40 a 60 lire per gli autobus a seconda della lunghezza. Uno sconto del 20% viene praticato per il biglietto di andata e ritorno, da tenersi esclusivamente tra le 6 del mattino e l’una di notte, orario di apertura e servizio dell’arteria. Fino al 1946, inoltre, i casellanti hanno l’obbligo di indossare la divisa aziendale e di salutare militarmente il passaggio di ogni veicolo, in entrata e in uscita.