Sarebbe stato bello che uno solo dei piangina che si stracciano le vesti e gridano alla fine del calcio per l’esonero di da parte di a Carpi avesse fatto lo stesso quando l’allenatore marchigiano venne cacciato – allora, sì, vergognosamente – dalla panchina del Varese. Peccato che due anni e mezzo fa ad avere rispetto di quest’uomo tutto d’un pezzo ma un po’ fragile quando sente franare qualche certezza attorno a sé fummo in pochi: noi della Provincia,
il collega e , la Curva Nord e – udite udite, cari indignati per nulla – la famiglia Sogliano. Chiedete un po’ a Montemurro chi fu il tecnico che gli venne consigliato dopo la partenza di Beppe Sannino per Siena, e chi glielo consigliò. Luca Sogliano gli disse «prendi Castori e il Varese come minimo si salva», e infatti l’ex ad-dg scelse l’acerbo Benny Carbone.
Fanno le vergini sulle disgrazie di Castori quando capitano in casa d’altri ma non hanno alzato un dito quando lo stesso Castori, avendo dalla sua parte solo gli ultrà e quella parte di stampa che l’avrebbe seguito anche all’inferno (come in tutte le trasferte), venne segato dai senatori dello spogliatoio, dalla dirigenza e dalla maggioranza della tifoseria. Eppure, nonostante più d’uno osò dargli del “bollito”, la tempra e la purezza di Fabrizio e di quelli che stavano dalla sua parte – epico l’1-1 di Pucino a Vicenza segnato al ’94 con l’allenatore che s’arrampicò esultante fino in curva – ritardarono l’epilogo della congiura fino al ko di Vercelli, quando Mauro chiamò (e, anche qui, Sogliano – stavolta – disse inutilmente: «Ma siete pazzi?»). I playoff furono persi con il Brescia in un’ultima partita che solo Castori, in realtà, avrebbe potuto vincere (ma l’errore vero di Milanese fu quello di non compiere prima una scelta verso un allenatore che non si “sentiva” più da tempo).
Noi, che amiamo Castori più di chi ora lo osanna per partito preso (indimenticabile l’sms di Fabrizio nel giorno più glorioso della sua vita, appena centrata la A, quando pensò al povero Varese: «Tornerete in serie B») diciamo che ora al Carpi serviva l’accoppiata . Nella vita ci sono momenti in cui un bel “fun cool” dà più risultati del grande amore di cui Castori era capace verso giocatori che, pur se lo hanno portato in A, forse meritano un po’ di panchina: ma lui – sentendosi anche un padre – poteva far torto ai figli suoi? Fabrizio nella storia ci è già: Sannino e Sogliano sapranno raggiungerlo?