L’affetto di una comunità per un sacerdote che dopo nove anni viene trasferito in un’altra parrocchia.
Don , fino a pochi giorni fa alla guida della comunità di Leggiuno,Arolo, Sangiano e Monvalle e che da poco ha raggiunto la sua nuova destinazione, in Brianza sua terra d’origine, non si può dire non abbia lasciato il segno nel suo periodo trascorso nel varesotto.
In attesa di accogliere il suo successore, don , proveniente da Macherio, la comunità leggiunese ha voluto salutare la proprio guida, con una lettera a lui dedicata, in calce alla quale sono state raccolte circa novecento firme, che dimostrano quanto sia sofferto questo momento di passaggio. «Durante il suo mandato – si legge nella missiva – don Walter ha dimostrato di avere idee molto chiare e di aver ben presente la via da seguire: l’amore che Gesù predica nel Vangelo. Ce lo ha fatto comprendere in tutta la sua integrità, sollecitando la nostra attenzione nei confronti delle famiglie bisognose e facendoci comprendere il vero senso della condivisione». L’ormai ex parroco di Leggiuno è stato anche uno dei fautori dello spettacolo delle lucine natalizie, ad illuminare la chiesa e l’oratorio, nonché della costruzione della Cappella degli Angeli.
Molti parrocchiani ricordano anche la fiaccolata da Leggiuno a Roma, con protagonisti gli adolescenti della comunità, o il pellegrinaggio a piedi a Torino per visitare la Sacra Sindone. «Con la catechesi e con l’esempio – ricordano i parrocchiani nella lettera – ci ha edificati, riempiendo i nostri cuori della Parola di Dio, diventando un saldo riferimento nella fede per tutti: ragazzi, giovani, adulti. Don Walter ha saputo chiedere e ottenere l’aiuto di vari laici appartenenti alle parrocchie della comunità pastorale».
L’empatia e l’entusiasmo sono stati due dei tratti caratteristici del ministero di don Brambilla sul lago Maggiore, che ha saputo coinvolgere tantissimi adolescenti e giovani del territorio, come dimostra anche il folto numero di animatori e chierichetti. «Ha saputo scuoterci, svegliarci – proseguono i parrocchiani – si è addentrato nelle sue omelie in discorsi scomodi, capaci di stimolare le coscienze delle persone e dei cittadini, ma ha saputo anche dimostrare le sue debolezze di uomo e per questo lo abbiamo apprezzato ancora di più». La semplicità nel vivere il Vangelo e l’entusiasmo che don Walter ha saputo trasmettere sono stati da insegnamento per tanti. «La Chiesa ha bisogno di sacerdoti come don Walter» conclude la lettera. Matteo Fontana.