Sono entrati in pieno giorno, pensando che in casa non ci fosse nessuno. Ma così non era. E i due ladri sono stati costretti alla fuga.
Vittima di un tentativo di furto è stata la famiglia di , sindaco di Morazzone e segretario provinciale ella Lega Nord. I fatti, come racconta al telefono lo stesso Bianchi, sono avvenuti verso le 14 di ieri, domenica 18 maggio. «Eravamo tutti fuori casa, tranne mio fratello – spiega il sindaco – che si trovava sotto la doccia, nel momento in cui due uomini hanno fatto irruzione in casa. Fortunatamente, nonostante avessero staccato l’allarme principale, è scattato un secondo allarme, che entra in funzione nel momento in cui l’altro viene manomesso». A quel punto, sentendolo suonare, il fratello è saltato fuori dalla doccia, è corso lungo il pianerottolo e si è trovato viso a viso con i due uomini. I quali, colti di sorpresa dal fatto che ci fosse qualcuno in casa, sono fuggiti, senza riuscire a portare via niente.
Evidentemente, i ladri, che il testimone ha identificato, dall’accento delle poche esclamazioni che hanno avuto il tempo di dire, come persone di origine slava, sulla quarantina a prima vista, avevano tenuto d’occhio la casa. E avevano fatto irruzione nel momento in cui la credevano deserta.
«Hanno forzato il cancelletto dell’ingresso pedonale – continua Bianchi – e quindi hanno disattivato l’allarme. Poi sono entrati dalla finestra della taverna, forzandola. Al che hanno iniziato a salire le scale finché non è successo il resto, l’altro allarme che suonava e mio fratello che li sorprendeva». Fortunatamente il secondo allarme entrava in funzione nel momento in cui quello principale subiva una manomissione, così da avvertire il fratello del sindaco che qualcosa non andava. In tutto questo «hanno anche tirato una sassata al mio cane».
Un fatto che riaccende il problema della sicurezza, anche nei comuni piccoli come Morazzone. «Il fatto che sia successo a me che sono sindaco dà maggiore clamore mediatico – dice Bianchi – e questo non è giusto, perché il problema che oggi mi ha toccato, vede come vittime in continuazione tantissimi cittadini in Italia e in Lombardia. E dimostra come questioni come la sicurezza, in molti casi legata anche all’immigrazione, devono essere affrontate come vere e proprie emergenze». Bianchi si è anche sfogato sul suo profilo Facebook, pubblicando su internet quello che è avvenuto e inserendo anche una foto della finestra della taverna forzata.
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