Una mostra che nasce dal silenzio, dall’assenza di movimento, e svela una poesia. Perché il silenzio non esiste, è fatto da molti suoni. E anche lo star fermi è un’illusione, perché è proprio quando si sta fermi che si sente l’esigenza di muoversi e ci si sente più vivi. Riscoprire quello che abbiamo dentro, nella consapevolezza socratica che i bambini quando nascono sanno già tutto, ma poi devono passare la vita a impararlo di nuovo, è la filosofia che anima la mostra Tales di Robert Wilson che sarà a Villa Panza da oggi fino al 15 ottobre 2017, con ingresso tutti i giorni, tranne i lunedì non festivi, dalle 10 alle 18.
L’artista texano – che è uno tra gli artisti visivi e teatrali più importanti al mondo – ha fuso insieme tutte le arti e ha progettato una mostra complessa, che comprende una sezione di video portraits e, nel parco, l’installazione permanente site specific «A house of Giuseppe Panza». All’interno di questa opera, strutturata in stile American Shaker, l’artista ha creato un tableau vivant accompagnato dalla registrazione sonora di alcuni versi di Rainer Maria Rilke. Uno di questi – quello che dice: «Necessaria è una cosa sola: solitudine, grande solitudine interiore. Volgere lo sguardo dentro sé e per ore non incontrare nessuno; questo bisogna saper attendere» – svela la poetica della mostra e, nello stesso tempo, crea un legame tra Wilson e il Conte Panza. Come se, nella contemplazione, l’uno facesse luce sull’altro.
I video-ritratti sono “macchine” in continua e lenta mutazione, realizzate con una tecnologia digitale avanzata per svelare la trasformazione interiore del soggetto. Ritraggono personaggi del mondo delle arti e dello spettacolo (tra cui Brad Pitt, Johnny Depp e Sean Penn); esemplari del mondo animale alcuni dei quali in via di estinzione e la serie dei Lady Gaga Portraits: ipnotico progetto d’avanguardia realizzato nel 2013 e presentato nello stesso anno al museo del Louvre.
I video di Lady Gaga – che debuttano in Italia per la prima volta – occupano interamente l’ala sud del primo piano della villa e si rifanno a tre capolavori della storia dell’arte: il ritratto di Mademoiselle Caroline Rivière (1906) di Jean Auguste Dominique Ingres, il celebre di pinto di Jacques-Luis David La morte di Marat (1793) e la Testa di San Giovanni Battista (1507) di Andrea Solari. La serie dedicata a Lady Gaga si chiude con Flying un video ispirato allo Shibari – antica tecnica di bondage giapponese.
Ieri, per la presentazione della mostra – davanti a Marco Magnifico, presidente esecutivo del Fai; la sorella del Conte Panza Giuseppina; presidente della Provincia Gunnar Vincenzi e l’assessore Roberto Cecchi del comune di Varese – Robert Wilson ha raccontato qualche momento di backstage. Come la realizzazione del portrait della pantera nera Ivory: «l’animale era su un tavolo davanti alla telecamera e aveva un collare al collo. Io ho chiesto alla padrona di liberarlo – dice Wilson – Alcuni dei 45 tecnici hanno lasciato il set per paura che l’animale si avventasse su di loro. Ma la pantera è rimasta ferma per 23 minuti, tempo durante il quale nessuno si è mosso. Questo perché il teatro è un’entità unica, che coinvolge uomini e animali. La quarta dimensione è l’immobilità e ha la forza di una belva feroce».
Wilson ha parlato anche di Lady Gaga: «un’artista che è stata in grado di rimanere immobile per 11 ore, dimostrando una grande forza di esprimersi internamente. A un certo punto una lacrima è scesa sul suo viso, ma lei è riuscita a rimanere comunque immobile».
La mostra Tales – che può essere letta anche come un invito ad abbandonare la frenesia del quotidiano – è fruibile anche a un pubblico con disagi cognitivi grazie a un nuovo progetto di accessibilità realizzato dal Fai insieme a PierCarlo Alessiani, presidente e amministratore delegato Jti Italia. Villa Panza, diretta da Anna Bernardini, diventa sempre di più una eccellenza nel campo dell’arte, «un centro di cultura stupendo» per dirla con le parole di Robert Wilson.