Lady Madness e Laura Dark soul e sensualità

Il singolo“Voglio dirti”, nato dalla collaborazione di Valentina Cusano e Laura Bono, uscirà il 9 settembre

Parla all’anima e la scuote in profondità. Le parole, le sonorità di “Voglio dirti”, singolo nato dalla collaborazione tra due cantanti varesine, Lady Madness, al secolo Valentina Cusano, e Laura Bono, hanno la forza di quelle canzoni che ti entrano subito dentro.

Basta ascoltare l’intro già pubblicata su Youtube, in attesa del lancio ufficiale del 9 settembre su tutti i Digital Store.

Il pezzo è stato definito “dark reggaeton”, per la sua anima dark nel testo e per la sua sensualità nell’arrangiamento. Ascoltare anche solo brevi passaggi della canzone non possono lasciarti indifferente, senti tutta la forza che emerge dalle parole, in una musica coinvolgente. Aspettando l’uscita, abbiamo incontrato Valentina Cusano.

Ho conosciuto Laura vent’anni fa ad un concorso canoro, eravamo giovanissime. Io stavo scaldando la voce, quando lei è arrivata di corsa in camerino con sua madre per prepararsi. Quella sera era la super ospite, perché aveva vinto la selezione precedente. Abbiamo fatto subito amicizia e abbiamo unito le famiglie. È cosi che ho conosciuto la città di Varese, venendo a trovare lei ad Arcisate. Poi, quando mi sono trasferita qui, la nostra amicizia è cresciuta e ora siamo come “sorelle”.

Un episodio del vostro incontro che ricordi più degli altri e che ti ha colpito.

Ne ricordo tanti. Ancora oggi per esempio mi chiedo come ha fatto a convincermi di essere una specie di “sensitiva”… e come ho fatto a crederci per anni?! Ricordo sempre con un grande sorriso un episodio in particolare, avvenuto all’inizio della nostra “gavetta”.

Eravamo andate a cantare a Riccione, era la finale di uno dei tanti concorsi canori a cui prendevamo parte. Ci avevano piazzato in un super hotel in via Dante, ma non ci davano da mangiare. Quindi eravamo abbastanza contrariate. La sera della finale (giusto per migliorare il nostro umore) ci hanno costrette ad indossare abito da sera e tacchi per salire sul palco. Non vi dico il disagio, perché entrambe avevamo già la nostra personalità e volevamo indossare i nostri “abiti” per spaccare, per sentirci al top durante la performance live. E vincere il concorso.

Invece niente: abito da sera e tacco alto obbligatori, altrimenti fuori dalla finale. Appena finita la serata, io e Laura ci siamo infilate in ascensore e, di volata, dritte in camera, dove ci siamo cambiate. Abbiamo indossato il pigiama, abbiamo chiamato tutte le altre cantanti e siamo scese nell’atrio dell’albergo scatenando un pigiama party assolutamente contro ogni regola.


In quell’occasione mi ha colpito la sua tenerezza. Doveva cantare per prima, tra i giovani. Era agitatissima. Noi, gli amici, eravamo tutti a casa in pole position sul divano, davanti al televisore, per seguirla. Eravamo in ansia anche noi. Poi arriva il momento, lei canta e spacca, va alla grande! Appena finisce, di nascosto dalla sua manager, ci chiama al telefono, per chiedere com’era andata e se stava bene con il giacchettino rosa che aveva addosso. È stato così emozionante vederla vincere a Sanremo: questa storia non si dimentica facilmente.

La collaborazione per questo singolo è il frutto di tanti altri lavori precedenti. E per quanto mi riguarda è sempre stato nei miei programmi fare una canzone con Laura. Musica, insieme, ne abbiamo fatta anche in passato, e diverse copertine dei suoi album le ho realizzate io come fotografa.

Ma questa volta è diversa. “Voglio dirti” è per me un singolo molto importante, con un testo molto personale che mi racconta in un momento delicatissimo della mia vita. Appena l’ho scritta, ho capito che era potenzialmente “una bomba”. Lo sentivo. E dopo gli scarsi successi di arrangiarla con la mia band, l’ho realizzata con la Bullet Records, come DJ Producer. Una volta finito l’arrangiamento, ho adattato il testo alla melodia e ho capito che volevo mantenere un tocco rock,

caldo e d’impatto. E immediatamente ho pensato a Laura e alle caratteristiche della sua voce: perfette per il pezzo. E perfetto anche il fatto che sapevo che Laura avrebbe capito l’importanza del testo e il mio desiderio di alleggerirlo con un parte strumentale più dance e reggaeton.Le ho chiesto se le andava di cantarlo con me e le ho mandato la base di “Voglio dirti”. L’ha sentita e se ne è immediatamente innamorata.

All’inizio si intitolava “Mani calde”, ma non mi convinceva. Volevo qualcosa che riassumesse tutto il significato della canzone: ci sono esperienze talmente forti nelle nostre vite, che ci portano a creare muri alti per difenderci ed evitare il dolore. E mentre siamo così occupati a proteggerci, dimentichiamo come si ama. Neanche riusciamo a pensare alla parola “Amore”. Esistono maniere differenti di pensare o raccontare questo sentimento. Nonostante tutte le paure che hai, senti che è giusto non fermarsi ai muri alti e provare a buttarne giù qualcuno per tornare a dire “Amore”. “Voglio dirti vai avanti e non fermare le tue mani così calde, accarezza la paura che hai di perderti e poi…”. È la coscienza che si insinua in te e ti invita a superare i tuoi muri e, nello stesso tempo, sei tu che chiedi alla persona speciale di non andare via, di non fermare il sentimento che prova in quel momento, e di provare a restare accanto a te, nonostante tutto. Non lo dici, ma vorresti riuscire a dirlo, come vorresti riuscire a parlarne. Ecco perché il titolo “Voglio dirti” racchiude tutto.

È vita, come la fotografia. È espressione, comunicazione, valvola di sfogo, adrenalina e terapia. Fa bene al cuore. È un bisogno, una necessità.

Che siete migliori di me! E per questo, grazie.

Fai bene, c’è di meglio in giro!

Uno spazio inadeguato. Saturo e mal gestito. Ci sono troppi cantautori che meritano di più e invece restano di nicchia solo perché non arrivano da un talent o non hanno abbastanza soldi per promuovere la propria musica.

Non è giusto. E per questo motivo la produzione musicale, adesso si sta spostando sulla musica dance, elettronica e da discoteca. Un ritorno al pop che grazie ad etichette anche piccole, ci permette di esprimerci e vendere la nostra musica anche se non siamo David Guetta o Ligabue.

Bisogna avere coraggio e provarci, poi come va non si sa. Ma resta il fatto che intanto ti fai una gran bella esperienza, condividi quello che scrivi con altre persone, ti confronti e ti metti in gioco. Dylan Dog giocava a scacchi con la morte e io gioco a poker con la vita. Ci divertiamo di brutto.


Presto, molto presto quindi seguiteci sui nostri social per restare aggiornati.