L’agenda 2025 dell’agricoltura varesina: lotta a burocrazia, fauna selvatica e clima pazzo

L'appello del presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo

VARESE – “Il 2025? Sia all’insegna della valorizzazione del made in Varese alimentare. Le opportunità sono molte ma per emerger l’agricoltura prealpina deve lottare contro burocrazia, fauna selvatica e cambiamenti climatici. Sfide non impossibili, facendo gioco di squadra: ecco perché è importante che le istituzioni siano vicine agli agricoltori del nostro territorio”. A ribadire l’appello è il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo, nel puntualizzare, appunto, come l’invasione di della fauna selvatica, l’impatto dei cambiamenti climatici e un quadro normativo sempre più complesso “stanno mettendo a dura prova le aziende agricole del territorio, compromettendo la produzione di identità enogastronomiche e rendendo purtroppo incerto il futuro di un settore fondamentale per l’economia locale”.

L’aumento esponenziale della popolazione di selvatici – cervi, cinghiali in tutta la provincia ma anche le minilepri nel territorio tra Busto Arsizio e Castellanza – sta causando danni ingenti alle colture, mettendo a rischio la sicurezza stradale e compromettendo la biodiversità degli ecosistemi. A ciò si aggiungono gli effetti devastanti della siccità prolungata, che ha ridotto drasticamente le disponibilità idriche e compromesso la produzione agricola.

Oltre alle emergenze ambientali, le aziende agricole varesine devono far fronte a una burocrazia complessa e onerosa, che rallenta i processi produttivi “e impone spesso oneri aggiuntivi alle imprese agricole, già alle prese con margini di profitto ridotti. L’agricoltura varesina è un patrimonio inestimabile, che rappresenta un ponte tra passato e futuro. I nostri prodotti, frutto di secoli di tradizione e di un legame profondo con il territorio, sono apprezzati anche al di fuori dei nostri confini”.

Le richieste di Coldiretti Varese sono note: serve un piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica “e ci auguriamo che il nuovo anno intensifichi l’attivazione di misure efficaci per mitigare i danni”. Circa i cambiamenti climatici, è necessario investire in infrastrutture idriche anche necessario la realizzazione di micro invasi e sistemi di irrigazione per garantire la disponibilità idrica alle imprese, soprattutto nei periodi di siccità. Inoltre è necessario sostenere l’insediamento di numerosi giovani che, anche in provincia di Varese, vedono l’agricoltura nel loro futuro: parlo sia di ricambio generazionale che di aiuto ai giovani che decidono di investire nel settore agricolo anche attraverso un cambio vita. La conformazione del nostro territorio non rende facile questo processo, soprattutto per la presenza di aree densamente urbanizzate che collocano la provincia di Varese tra le cinque più urbanizzate d’Italia”

Non ultimo, la tutela dei prodotti locali: “Qui siamo noi a metterci in prima linea e a disposizione per una maggiore tutela dei prodotti agricoli locali, attraverso la valorizzazione delle filiere corte e la promozione del consumo di prodotti a chilometro zero. Pronti a fare la nostra parte insieme alle istituzioni, consapevoli che una tutela e una diffusione del made in Varese agroalimentare può essere importante anche in sinergia con l’appeal turistico del territorio. L’augurio per il 2025 è di vederne delle belle, nell’accezione positiva del termine e con la massima motivazione da parte di noi imprenditori agricoli”.