L’agonia di via Dalmazia: addio lavanderia

In via Dalmazia nel quartiere di Valle Olona a Varese ha chiuso un altro negozio

– In via Dalmazia ha chiuso un altro negozio e se continua così le vetrine vuote (sei) rischiano di superare il numero di attività ancora aperte (sette) nel cuore commerciale del quartiere.

«Tutta colpa delle tasse che continuano a crescere, strozzando gli artigiani – protesta , proprietario dei locali della ex lavanderia, l’ultimo negozio a chiudere bottega in Valle Olona – ma anche il Comune ci mette del suo».

Qui, al civico 64 di via Dalmazia, fu proprio Gibelli ad aprire la prima lavanderia del quartiere: «Mio fratello gestiva l’altra, quella industriale in via Merano», racconta. E d’altra parte, prima del marciapiede e del filare di alberi, proprio su questo lato della strada correva un torrentello. «Ai tempi la conciaria Babini Cattaneo dava lavoro a circa mille persone e poco distante alla cartiera Sterzi erano impiegati altri 800 lavoratori – ricorda – La maggior parte di loro viveva qui e mi ricordo le donne, che finito il turno in fabbrica si fermavano qui in lavanderia prima di proseguire verso la Cooperativa per fare la spesa». Poi, più in alto, a San Fermo, è nato il rione popolare dove molti si sono trasferiti e con il tempo le industrie nate in riva al fiume hanno chiuso i battenti.

Oggi la spesa si fa al supermercato, e la lavanderia non offre un servizio di prima necessità. «Ma poteva funzionare», assicura Gibelli, che per oltre un decennio ha affittato i suoi locali alla parrucchiera per signore (oggi nella vetrina accanto), prima di cederla in comodato d’uso gratuito alla nipote che ha riaperto proprio qui la lavanderia di famiglia 4 anni fa. «Gli studi di settore sono assurdi. Tengono conto di quante volte faccio girare la lavatrice,non del fatto che magari dentro ci sono solo due o tre vestiti».

Davanti al suo negozio il marciapiede è talmente ampio da poter ospitare due posti auto. «Ma non posso farlo, perché in Comune hanno deciso, senza chiedermi nulla, di piazzare proprio qui davanti (a ridosso del semaforo, ndr) uno spartitraffico che di fatto impedisce alle auto di entrare e uscire dal parcheggio». La carenza di posti auto in effetti qui è cronica e letale: «Tra la gente che sale e scende da San Fermo e quelli che passano per andare o venire dalla Valceresio, il passaggio c’è e crescerà con la scuola nell’ex conceria – afferma Gibelli – Ma se non ci sono posti auto le macchine tirano dritto».

Così non deve stupire se negli ultimi anni hanno chiuso i battenti, nell’ordine, un negozio di abbigliamento, uno di vernici, la pasticceria, il fioraio, la sartoria e infine la lavanderia.