Gallarate
– Emergenza casa, in 233 in lista d’attesa per una casa popolare: «Ci vogliono almeno otto anni per accontentare tutti». L’assessore ai servizi sociali Franco Liccati punta tutto sul fondo di garanzia “ereditato” dal progetto Revolutionary Road e lancia un appello ai proprietari di alloggi sfitti: «Contattatemi. Il Comune si farà parte attiva per avviare un percorso virtuoso».
Sono 233 i nuclei familiari inseriti nella graduatoria provvisoria generale per l’assegnazione in affitto degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: 119 sono nuove domande ritenute idonee, 114 sono quelle ancora valide, “ripescate” dalla precedente graduatoria, che risaliva a tre anni fa. L’elenco è stato approvato martedì e, salvo ricorsi, diventerà definitivo tra 15 giorni. A quel punto, dopo una suddivisione per tipologie di nuclei, potranno essere effettuate le assegnazioni degli alloggi, man mano che si liberano.
Attualmente, come fa notare l’assessore ai servizi sociali Franco Liccati, a Gallarate le “case popolari” sono in tutto 1206, ma il turnover è piuttosto limitato: «Negli ultimi tre anni sono stati assegnati mediamente 30 alloggi all’anno. Con il trend attuale, per soddisfare le domande ci vogliono almeno otto anni, senza contare le nuove domande che arriveranno».
Insomma, la situazione è tutt’altro che rosea, anche perché «l’emergenza casa è un fenomeno reale, in aumento, in conseguenza della mancanza di lavoro, anche se i criteri di accesso alle graduatorie sono sempre più rigidi – sostiene Liccati – il numero di alloggi popolari disponibili non è sufficiente per fronteggiare l’emergenza».
Un’alternativa c’è, e si chiama “fondo garanzia affitti”, una misura contenuta nel progetto “Revolutionary Road”, con una dotazione di circa 180 mila euro (a copertura delle eventuali morosità, ndr), su cui Liccati crede molto. «Farò di tutto per farlo funzionare, anche autonomamente rispetto al progetto, trovando forme per autoalimentare il fondo».
L’obiettivo dell’esponente “ferrazziano” della giunta diè quello di far incontrare domanda e offerta di casa, in un momento storico in cui paradossalmente l’emergenza alloggi aumenta ma cresce anche il numero di case sfitte sul mercato privato.
«Sono due mondi che non si incontrano – spiega l’assessore Liccati – il fondo di garanzia affitti per canoni calmierati per i soggetti economicamente deboli dovrebbe stimolare i privati ad affittare case a chi normalmente non le affitterebbe. Oltre al fondo, il Comune si farà parte attiva, con i propri assistenti sociali, nel seguire le famiglie nella gestione economica».
Una doppia garanzia che dovrebbe incentivare i proprietari: «Nell’immediato, è l’unica strada da percorrere. Faccio appello ai privati a contattarmi, dobbiamo costruire insieme un percorso per trasformare l’emergenza casa in un’opportunità per tutti».