“Giacomino” porta in scena la sua anima.
L’ultimo e attesissimo appuntamento di prosa del festival “Tra Sacro e Sacro Monte” di questa sera, giovedì 27, alle 21, sulla Terrazza del Mosè, potrebbe diventare il più popolato delle 8 edizioni della rassegna teatrale.
Merito del protagonista Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo che nel monologo “Come nasce un’anima”, presentato in anteprima nazionale, alternerà ironia e narrazione profonda del suo vissuto.
Con lo stesso spirito l’attore mostra un lato più serio che rivela senza perdere lo smalto umoristico che lo contraddistingue con una comicità ispirata dai grandi del genere.
«Non ho mai pensato “Voglio essere come lui” – spiega l’artista, classe 1956 – perché trovo che ognuno debba trovare la propria strada, il proprio talento. I comici che mi hanno sempre molto divertito sono Stanlio e Ollio, Aldo Fabrizi, Totò, Jerry Lewis o Woody Allen. Ognuno di noi vuole essere se stesso e qualcosa di originale».
Non ha paura di affrontare tematiche serie che, come sostiene l’attore, «sono comuni a tutti. Ognuno si interroga anche se magari non ha le risposte».
Per il testo, scritto dallo stesso Poretti, l’ispirazione è nata in maniera casuale da un incontro – che forse tanto casuale non era – e dagli interessi di Giacomo che spesso ha raccontato il suo riavvicinamento da adulto alla religione cattolica.
Recentemente è stato anche testimonial della campagna “Cresciuto in oratorio” lanciata da Oratori diocesi lombarde, con l’obiettivo di promuovere e comunicare il valore pastorale, educativo, culturale e sociale dei 2.300 oratori della regione.
Quelle storie erano popolate di amici, pomeriggi sul campo di calcio, gazzose al bar, preghiere in chiesa e teatro dell’oratorio sul cui palco ha mosso i primi passi con don Giancarlo, lo stesso che, sfinito da una gita al Sacro Monte di Varese si era addormentato sul pullman insieme all’autista.
«Sono nato a Villa Cortese e la zona del varesotto, anche per lavoro, la conosco benissimo come ben conosco il Sacro Monte» dove approda per la prima volta alla manifestazione diretta dal regista varesino Andrea Chiodi.
A concludere definitivamente il cartellone di “Tra Sacro e Sacro Monte” sarà, invece, Karakorum Teatro. Domenica 30 luglio, alle 11, nello spettacolo itinerante “Il Sacro Monte: storia del rifugio di santi e rivoluzionari”, il pubblico sarà condotto in una salita per raccontare di quel mettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa di meglio, di una promessa, una speranza, un desiderio di cambiare le cose; di un al di là.