Domenica andate a votare per il referendum perché chi “bigia” ha sempre torto.
L’invito è del parroco di Gemonio don Silvio Bernasconi che dalle pagine del sito web della parrocchia, oltre ai temi spirituali, offre spesso ai lettori e ai fedeli delle riflessioni su temi di stretta attualità, come nel caso del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Il sacerdote affronta l’argomento come sempre senza peli sulla lingua, andando subito al centro della questione, ovviamente senza dichiarare quale sarà il suo voto nel segreto dell’urna. «”Inciucchiti” da oltre due mesi e passa da incontri, tavole rotonde, interviste televisive e non sul referendum di riforma della seconda parte della Costituzione – premette don Silvio – un umano senso di rigetto nel presentarsi domenica alle urne è comprensibile; il fiume di parole, alcune fuori tiro,
ha esondato, le giacchette sono state tirate per ogni dove, il frullatore ha fatto gli straordinari, ogni situazione di vita quotidiana è servita all’occorrenza per il Sì o per il No, gli incendiari hanno dato fuoco alle polveri e le mummie hanno ripreso a circolare».
Al parroco di Gemonio come a molti cittadini neutrali, non è piaciuta per niente la campagna elettorale condotta dai due schieramenti; don Silvio aveva avanzato analoghe critiche per la campagna delle presidenziali americane, ma questa volta è il popolo italiano a essere coinvolto direttamente e il rischio di avere un astensionismo altissimo è concreto.
«Io domenica vado a votare – prosegue il prevosto – e voto senza turarmi il naso, senza chiudere uno o due occhi, senza zoppicare sulla gamba destra o su quella sinistra; vado a votare non contro uno o gli altri, ma nella lineare scelta di esprimere il mio parare su quanto mi è stato posto dinanzi». Il sacerdote dice di aver seguito poco i dibattiti televisivi e di essersi fatto un’idea sul quesito utilizzando altre fonti e leggendo direttamente i contenuti della riforma costituzionale oggetto del referendum.
«Ho preferito leggermi con un poco di calma e per quanto sono in grado di comprendere i diversi articoli della riforma e arrivare a esprimere un mio parere» spiega il parroco, che domani si presenterà ai seggi.
«Il vado a votare perché credo profondamente in un cammino di società libero, responsabile, amante del bene comune – conclude don Silvio – cammino nel quale ogni persona è tassello fondamentale nella costruzione di un mosaico sempre più vero e ricco; sono altrettanto convinto che ci “bigia” ha sempre torto».