L’occasione che può cambiargli la vita è arrivata a 19 anni e l’emozione è ovviamente grandissima, quanto il prestigio dell’esperienza che si prepara ad affrontare.
Jacopo Lepri è il volto giovane e nuovo che la Pallacanestro Varese è pronta a lanciare quest’anno in prima squadra. Un talento cresciuto in casa, a dimostrazione di come il settore giovanile biancorosso stia ricominciando a produrre quei risultati che in passato ne hanno spesso contraddistinto l’operato.
«Ho iniziato a giocare a Varese quando avevo 14 anni e ho alle spalle due stagioni in Under 17 e altrettante in Under 19», esordisce Jacopo, che è nato e vive a Tradate, in una famiglia di origini fiorentine.
Il suo ruolo è quello del play e non poteva certamente essercene uno migliore per sfruttare fino in fondo il cammino che lo attende a partire dal raduno biancorosso del prossimo 28 agosto, perché la sua nuova guida tecnica sarà Gianmarco Pozzecco, un maestro al quale rubare anche il più piccolo segreto. «Non avrei potuto chiedere di più – dice – nella storia della pallacanestro italiana, come il Poz, probabilmente, non ce ne sono molti altri».
Del resto, il giovane Lepri è abituato a essere allenato da personaggi che hanno fatto la storia del basket, varesino e non solo. In Under 19 il suo coach è stato Andrea Meneghin: da un eroe della Stella all’altro, il salto non poteva essere più azzeccato.
«E il Menego è una persona straordinaria, che mi ha permesso di crescere innanzitutto dal punto di vista umano e caratteriale, spingendomi a credere sempre più di me in me e a dare sempre il massimo. E poi ci sono gli aspetti tecnici: come allenatore, è stato esempio grandissimo per me e per tutta la squadra di cui ho fatto parte».
Ora è il momento di stabilire e coltivare il rapporto con il nuovo coach. «Conosco ovviamente tutto del personaggio Pozzecco – riflette Lepri – ma dal punto di vista personale abbiamo avuto modo finora di incontrarci solo durante un allenamento, e poi di chiacchierare per qualche minuto, subito dopo».
Poche parole, ma che hanno già lasciato il segno. «Il Poz mi ha detto che dovrò lavorare tantissimo, impegnarmi al massimo e dare tutto quello che ho – racconta Jacopo, che sa bene quali siano le difficoltà della sfida che lo attende – Credo di dover migliorare sotto tutti gli aspetti e il mio obiettivo sarà assolutamente questo. La voglia di dare il massimo e la velocità sono, del resto, le caratteristiche migliori che penso di possedere».
Un esame di maturità, intanto, lo ha già superato: quello scolastico, presso il liceo sociopsicopedagogico. Lepri, che fuori dal campo ama, come tutti i ragazzi della sua età, passare il tempo con gli amici, «ma anche insieme alla mia famiglia», aveva solamente 4 anni all’epoca dell’ultimo scudetto biancorosso: «Ho ovviamente pochissimi ricordi di quel grande momento, ma negli anni successivi sono andato a rivedere parecchi video di quell’impresa».
Il sogno è che Varese possa un giorno ritornare a vivere emozioni così grandi: «Vestire questa maglia, in prima squadra, è ciò che desideravo fin da bambino. Sono davvero molto emozionato, ma soprattutto spero che questa squadra torni a compiere quelle imprese che ne hanno fatto così grande la storia».
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