Largo Flaiano e l’Autolaghi Un imbuto che frena Varese

VARESE I 90 anni dell’Autolaghi riaccendono i riflettori su largo Flaiano, il portone d’ingresso – spesso intasato – per chi dall’A8 entra a Varese. Un vero e proprio imbuto per eliminare il quale da anni si cerca una soluzione. Perché se l’Autolaghi un tempo è stato un modello di efficienza e velocità, oggi quella grande intuizione del passato si scontra con infrastrutture viabilistiche in città.
Adamoli, figura storica del Pirellone prima della Dc e poi delle formazioni di centrosinistra,

ricorda un momento storico in cui le scelte politiche posero un rallentamento allo sviluppo infrastrutturale della città. «C’è stato un periodo, tra fine anni 60 e inizio anni 70 durante il quale la Provincia voleva dotare Varese di un sistema di tangenziali. Dal Comune non appoggiarono il progetto, e da allora non c’è stato più nessuna proposta organica». Rincara la dose l’ex sindaco Aldo Fumagalli, sotto la cui legislatura stava per nascere la maxirotatoria di largo Flaiano: ««Era un progetto avveniristico, con tre corsie, e avrebbe risolto in parte il problema, allargando anche l’area con la copertura della ferrovia – racconta – purtroppo è stato lasciato cadere dalla nuova amministrazione».

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b.melazzini

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