L’arte di Piccaia raddoppia Due le mostre e stili da vivere

Giorgio Piccaia e la sua arte si fanno letteralmente in due, con altrettante mostre ospitate sino al prossimo 20 ottobre sulle sponde del Lago Maggiore. Due eventi distinti frutto di percorsi artistici differenti. Il primo, al Midec di Cerro di Laveno, interamente dedicato alla ceramica, come vuole la specificità del luogo. Il secondo invece è condiviso con il padre Matteo che compie 90 anni ed è dedicato al romanticismo.

Il Midec è infatti il Museo internazionale della ceramica affacciato sul lungolago Perabò e dedica all’artista l’esposizione L’essenza del possedere curata da Erika La Rosa. Un progetto che prosegue idealmente la ricerca inaugurata su tela sul tema dell’origine dell’uomo, in cui acqua e pesci diventano elemento centrale come simbolo di vita e libertà.

In mostra c’è quindi una selezione degli ultimi lavori, con quaranta piatti in ceramica mai esposti prima, che riprendono un percorso inaugurato su tela alla ricerca dell’origine della vita, quella che gli scienziati collocano nell’acqua, elemento mutevole, veloce, carico di fascino.

La forma grezza della terra, manipolata, si trasforma in oggetti circolari molto simili tra loro ma tutti diversi. Piatti dal contorno irregolare dove l’incertezza del dettaglio diventa elemento essenziale e distintivo. Creati ad uno ad uno i piatti hanno il profumo dell’oggetto proprio dell’artigiano, dell’artista qual è Giorgio Piccaia. Le sue opere nascono spontanee, anche nella lavorazione della creta.

La seconda mostra sarà ospitata pure a Laveno, ma negli spazi di Villa Frua, in via Roma 16, e si intitola Opera romantica, concepita come una sorta di tributo del figlio Giorgio al padre Matteo. Quattordici le opere di Matteo Picaia in mostra e che percorrono un trentennio della sua attività, dal 1950 al 1980 e altrettanti sono i dipinti di Giorgio, pastelli su carta tutti realizzati nel 2013 riprendendo le opere del padre. Ogni opera quindi è doppia, un soggetto e due quadri, «due artisti lo stesso Dna». Per info www.midec.org oppure www.issuu.com/vame.

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