– A Daverio non c’è una festa più attesa, sentita, difesa e frequentata. No: a Daverio non c’è una festa come la festa dell’asilo.
Forte di una tradizione che si spinge indietro frugando nei ricordi di tutti quelli che dall’Asilo ci sono passati e ora ci portano i loro figli, la festa è esplosa nello scorso fine settimana in una due giorni intensa e senza fiato. Come al solito il paese ha risposto alla grande, affollando gli spazi dell’Oratorio prestati per l’occasione alla scuola materna per un appuntamento diventato irrinunciabile. Alla festa dell’asilo si mangia bene, si incontrano persone che non si vedevano da tempo.
Alla festa dell’asilo si fa il pieno di ottimismo incrociando di continuo i sorrisi dei bambini e ascoltando le loro canzoni (ma come si fa a non essere ottimisti, di fronte a dei bimbi così belli?).
Ma soprattutto, la festa serve per dare una mano (economica) all’asilo stesso, considerato uno dei migliori della provincia e in grado di offrire un servizio di primo livello mantenendo delle rette ragionevoli e alla portata di tutti. E allora evviva i volontari (genitori, amici) che nelle ultime settimane hanno sacrificato tempo e famiglia per rendere possibile tutto quanto, evviva lo stand gastronomico (il risotto alla salsiccia era grandioso: bravi), evviva la sottoscrizione a premi e il torneo di pallavolo (hanno vinto i Tigrotti in finale sugli Scoiattoli, campioni in carica e favoriti della vigilia). Evviva le maestre che hanno organizzato la recita della domenica pomeriggio, evviva i bambini che l’anno prossimo andranno a scuola e hanno salutato l’asilo, evviva i palloncini che sono volati in cielo portando il loro messaggio di pace.
Ed evviva la festa dell’asilo, davvero. Momento unico e irrinunciabile, che ci ricorda di quanto sia bello essere paese, di quanto sia importante essere comunità. Perché noi, troppe volte, tendiamo a dimenticarcelo.