26 Apr 2013
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VARESE All’indomani dell’assemblea di Ubi Banca il clima resta rovente. Giorgio Jannone chiede chiarezza sul neoconsigliere Dorino Mario Agliardi, da poco nominato nel Comitato di bilancio ma di cui è stata resa nota una condanna per bancarotta fraudolenta. Jannone ribadisce la sua contestazione per rendere nulla la recente delibera assembleare, seguita da denuncia e di cui si attende l’esito.
Intanto il legale di Agliardi ha precisato che la corte d’Appello di Venezia un mese fa ha riabilitato completamente il suo assistito attraverso un processo di revisione che lo ha assolto. Sabato scorso in assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca, guidato da Andrea Moltrasio, capofila della cosiddetta prima lista, mentre Giorgio Jannone era il candidato leader della seconda lista. Il Consiglio, come prevede lo statuto, tra i 23 membri eletti ne comprende 5 della lista arrivata seconda nelle preferenze, ovvero quella che fa capo ad Andrea Resti, la cosiddetta terza lista, tra i cui componenti figura Agliardi.
Jannone è durissimo: «L’onorabilità e l’assenza di condanne penali sono presupposti inderogabili richiesti da Consob e Banca d’Italia oltre a rappresentare condizioni previste tassativamente dalle vigenti normative per ricoprire cariche apicali in istituti di credito. La leggerezza e l’approssimazione nel rispetto delle regole si era del resto già appalesata allorquando gli uffici preposti di Ubi avevano voluto disattendere la nostra richiesta di inammissibilità della lista Resti per le palesi irregolarità riscontrate nelle autentiche delle firme dei sottoscrittori, autentiche di cui proprio Agliardi risulta essere tra i principali protagonisti ed organizzatori». Jannone nel comunicato cita due sentenze della Cassazione che rafforzano la convinzione dell’annullamento, «relativa alla indebita chiusura della discussione assembleare, contestata e denunciata durante e dopo l’assemblea, che rende senza dubbio nulla la recente delibera assembleare».
F. Ame.
p.rossetti
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