Latitante a Bolzano, estorsore a Varese Arrestato insieme ai complici

VERGIATE Truffatore, estorsore, latitante: lo cercavano gli uomini della Guardia di finanza di Bolzano, lo hanno preso i poliziotti della Squadra mobile di Varese guidati da Sebastiano Bartolotta.
Francesco Torcaso è finito in manette a Vergiate dopo un litigio con quella che parrebbe essere l’ultima vittima, anche se la versione dell’imprenditrice taglieggiata sarebbe ancora al vaglio degli inquirenti.

Torcaso è finito in carcere con due complici: per tutti e tre il gip Patrizia Nobile ha convalidato l’arresto ieri mattina mattina. La vicenda che ha portato Torcaso da Bolzano (dove a maggio è sfuggito a una maxi operazione contro truffe milionarie ai danni di banche e finanziarie, con mutui ottenuti grazie a documentazione fasulla) ha inizio nell’estate scorsa, quando il fidanzato odontoiatra dell’imprenditrice taglieggiata si presenta dall’amata con 200mila euro, dicendo che quel denaro è

suo e che lei avrebbe potuto investirlo nella sua ditta di lavorazione del metallo. Detto, fatto. Passano pochi giorni e l’amato rivela che quei soldi non erano suoi, ma erano di gente che ora voleva un versamento mensile da 25mila euro.
 
La donna paga le quote di luglio e agosto; poi Torcaso, latitante, non riscuote più di persona: manda i due scagnozzi ai quali, a fine settembre la donna rende i 200mila euro iniziali sperando di farla finita, ma i due ne rivogliono 215mila. Partono le minacce: del tipo «noi siamo amici di gente pericolosa, può succedere qualcosa alla tua famiglia» e la donna decide di rivolgersi alla questura e proprio mentre è seduta davanti ai poliziotti riceve una nuova telefonata con annessa richiesta di pagamento.

Viene organizzata la trappola: l’imprenditrice si presenta nel bar scelto per il pagamento con una busta contenente mille euro. Arrivano i due scagnozzi e le dicono di attendere: Torcaso sta per raggiungerla. L’uomo arriva, litiga con l’imprenditrice e finisce in manette con i complici.
Resta da capire se dietro a tutto c’è anche un tentativo di riciclare del denaro: nei prossimi giorni saranno ascoltati ancora una volta sia l’imprenditrice che il fidanzato per capire l’origine dei 200mila euro iniziali.

Simona Carnaghi

j.bianchi

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