Un quarto degli abitanti di Varese ha più di 65 anni. Sono, infatti, poco più di 21mila le persone che nella Città Giardino superano questa soglia, e che normalmente vengono definite “anziane”. Sono, inoltre, più di 11mila le persone oltre i 75 anni, un decimo della popolazione totale. E per completezza statistica si può osservare che a Varese ci sono 36 persone veramente anziane, con più di cent’anni di età. Il dato complessivo supera di 3 punti percentuali la media nazionale.
/>Ci sono tutte le ragioni, quindi, perché l’amministrazione abbia tra le priorità quella di considerare gli anziani prima come risorsa, offrendo loro la possibilità di sentirsi parte della comunità locale, poi come una realtà a cui assicurare piena dignità. La prospettiva degli anziani richiede quell’attenzione alle piccole cose che fa parte delle buone pratiche per la cittadinanza: l’abolizione delle barriere architettoniche e servizi di mobilità agevolata, anzitutto. Molto si è in questo senso fatto nel recente passato, come l’installazione al Sacro Monte dei due ascensori che permettono di arrivare alla balconata del Mosè e al santuario. In città si può pensare a un modo coraggioso per riqualificare i sottopassi in zona stazioni: l’ipotesi potrebbe essere quella di installare delle scale mobili, accompagnate da misure di controllo e di drastica repressione degli abusi. In vista dell’apertura della nuova linea tra Varese e Mendrisio sarebbe anche utile un rimodernamento, in questo senso, della vecchia stazione delle Ferrovie dello Stato. Ma sono tanti i fronti su cui si potrebbe intervenire con azioni anche piccole, ma significative. Una città per gli anziani è una città per tutti.