Lavena Ponte Tresa, marocchino picchia e violenta la moglie incinta: condannato a 7 anni

La sentenza del Tribunale di Varese nei confronti di un nordafricano 40enne per la sua ignobile condotta in famiglia. Rapporti sessuali imposti, rigide quanto vessatorie regole da rispettare: non lavorare, non uscire di casa. E poi le botte, a completare il calvario della donna, una connazionale 32enne, che, è stata presa a calci sulla pancia mentre era in stato interessante, e poi ancora è stata colpita davanti alla figlia

VARESE- E’ stato condannato a sette anni in primo grado dai giudici del tribunale di Varese un 40enne di origini marocchine accusato di aver picchiato e violentato la moglie mentre era incinta. La sentenza è stata pronunciata oggi.

I fatti, avvenuti a Lavena Ponte Tresa, risalgono al 2021 e sono riassunti nelle accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, per le quali il pubblico ministero aveva chiesto dodici anni di carcere. Rapporti sessuali imposti, rigide quanto vessatorie regole da rispettare: non lavorare, non uscire di casa. E poi le botte, a completare il calvario della donna, una giovane di 32 anni anche lei marocchina, che, da quanto emerso dalle indagini, è stata presa a calci sulla pancia quando era incinta, e poi ancora è stata picchiata davanti alla figlia.

La donna, assistita dall’avvocato Romana Perin, si è costituita parte civile. I giudici, oltre alla condanna a sette anni per l’ormai ex marito, hanno stabilito un risarcimento pari a 15mila euro in suo favore.

(Fonte: Ansa)