Lavena, troppi furti al confine Il Ticino dice stop alle rapine

LAVENA PONTE TRESA – L’ultimo in ordine di tempo è stato il furto avvenuto presso un distributore di benzina della Erg che è stato svaligiato lo scorso 22 agosto da due rapinatori che sarebbero poi fuggiti in direzione di Saltrio. Ma in furto che si verificano nei numerosi punti in cui la nostra regione confina con la vicina svizzera sono molti: solo nella zona di Sessa, Cremenaga e Dumenza negli ultimi mesi si sono verificati più

di quaranta furti con scasso. Per limitare i danni negli ultimi mesi sono raddoppiati i controlli da parte delle Guardie di confine e delle polizie cantonale e comunale che hanno monitorato la zona di confine con più frequenza. Anche i politici d’oltreconfine hanno alzato la voce. Protagonista della polemica la Lega dei Ticinesi che attraverso un’interrogazione ha chiesto al Governo una decisone rapida per contrastare efficacemente i furti nel Canton Ticino. La risposta del Consiglio di Stato non si è fatta attendere e ha evidenziato come i furti “transfrontalieri” rappresentino solo il 40% sul totale delle rapine. Sul banco d’accusa finiscono soprattutto nomadi che provengono dalle aree urbane di Torino e Milano e ance alcuni residenti all’estero lungo la fascia di confine. E’ da dire che nel 2010 le attività criminale rilevate sono diminuite rispetto al 2009: “solo” 7.300 contro gli 8.200 crimini commessi nel 2009. Le forze dell’ordine svizzere aggiungono che rispetto agli anni ’70 il numero di rapine nella zona del Ticino sono calte e soprattutto i furti sono stati meno efferati e quasi mai a mano armata. Le autorità elvetiche riconoscono inoltre il buon lavoro svolto al confine dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia italiana anche se è praticamente impossibile tenere sotto controllo le numerose aree verdi della zona( spesso via di fuga dei ladri) senza l’ausilio di telecamere.

e.besoli

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