Laveno, centro estivo più caro I genitori sono in rivolta

LAVENO MOMBELLO Genitori in rivolta contro i rincari dell’estate: sono, infatti, circa un centinaio le famiglie che hanno sottoscritto la petizione popolare contro l’aumento delle tariffe settimanali dei centri estivi, i cosiddetti Parchi Robinson. Luoghi di divertimento per i bambini: un servizio fondamentale per i genitori che, lavorando, non saprebbero dove portare i propri figli quando le scuole saranno chiuse. Gli aumenti hanno scatenato la reazione del centrosinistra lavenese con il consigliere di opposizione Ercole Ielmini che ha accusato l’amministrazione

Giacon di scarsa considerazione per le famiglie: «Il bilancio approvato dalla maggioranza – dice Ielmini – mette in evidenza quelle che sono le scelte dell’amministrazione Giacon, particolarmente pesanti per le famiglie e l’istruzione, con aumenti delle tariffe dei servizi nel settore sociale e scolastico, con l’aggiunta di una diminuzione dei fondi destinati all’ampliamento dell’offerta formativa a partire dal prossimo anno scolastico. La tariffa settimanale dei Centri Estivi è stata aumentata di 20 euro per i residenti, pari al 40% in più, passando da 50 euro a 70 euro, e sono state eliminate le fasce ISEE, che permettevano una riduzione della quota versata dalle famiglie in base ad un calcolo che includeva non solo il reddito ma anche la situazione economica reale». A questo si è aggiunta l’equiparazione dei residenti ai non residenti: «I primi – dice – non godono più di nessuna agevolazione, nemmeno in caso di famiglie con più figli. Come se non bastasse è stato introdotto a partire dal 1° settembre l’aumento di circa il 17% delle tariffe del trasporto: la quota è passata da 180 a 210 euro e da 165 a 195 euro per le famiglie con più di un figlio iscritto. In entrambi i casi un aumento quindi di 30 euro». Sulla vicenda è intervenuto l’assessore ai Servizi Sociali, Giancarlo De Bernardi, che ha imputato gli aumenti ai mancati trasferimenti da parte dello Stato: «L’anno scorso c’è stato un taglio di 900.000 euro, quest’anno di circa 400.000. Abbiamo dovuto tagliare e fare anche qualche assestamento. Le tariffe sui campi estivi erano ferme da anni e molto gravose. Fino all’anno scorso la copertura del cittadino arrivava al 52%, ora la tariffa arriva al 57%. Abbiamo toccato un servizio non continuativo ma temporaneo. Tutti gli altri non sono stati toccati. Ancora oggi ne copriamo il 43% e anche per questo non si può dire che non abbiamo attenzione per la famiglia. Il servizio è inoltre garantito per le famiglie indigenti. La tariffa non rimarrà quella di prima ma potrebbe esserci comunque un ritocco, bilancio permettendo».

b.melazzini

© riproduzione riservata