LAVENO MOMBELLO Sono stati portati in salvo ieri mattina dall’elicottero, dopo una notte all’addiaccio, i due escursionisti tedeschi, marito e moglie di 58 e 55 anni, dei quali si erano perse le tracce a Laveno.
I due coniugi si erano avventurati domenica su un costone del Sasso del Ferro e solo ieri mattina, dopo aver trascorso la notte nel bosco, sono stati recuperati dai soccorritori e sono stati trasportati in ospedale a Cittiglio. I medici ne hanno monitorato le condizioni fisiche prima di dimetterli. Stavano bene, ma la notte passata al freddo in un’area impervia e umida ne ha consigliato dei controlli.
A distanza di pochi giorni altri escursionisti stranieri si sono persi dopo essersi avventurati nei sentieri della montagna. Venerdì scorso, infatti, padre e figlio, anche loro di nazionalità tedesca, avevano fatto perdere le loro tracce dopo un’escursione sul Sasso del Ferro. Anche in quella circostanza si era reso necessario l’intervento dell’elisoccorso dei vigili del fuoco. I soccorritori avevano individuato i due escursionisti dopo lunghe ore di ricerche e li avevano portati in salvo.
Stesso copione poche ore più tardi, tra domenica e lunedì: i due turisti, non esperti dei luoghi, non si sono attenuti alle indicazioni avventurandosi in aree impervie. Complice il cattivo tempo, la nebbia e il buio, la coppia ha perso l’orientamento, vagando senza meta. A quel punto è scattato l’allarme: la macchina dei soccorsi con i vigili del fuoco in prima fila si sono subito messi all’opera sulle tracce della coppia di coniugi. Le ricerche sono andate avanti per diverse ore fino alla notte inoltrata. Il recupero dei due dispersi, però, è stato possibile solo alle prime luci dell’alba quando l’elicottero si è potuto alzare in volo. Poco dopo le 6, dopo una notte al freddo, i due tedeschi sono stati tratti in salvo.
Dopo i due episodi ravvicinati il sindaco di Laveno, Graziella Giacon, ha preannunciato un incontro con gli altri sindaci della zona e con Comunità Montana: «Il problema – sottolinea – è che è difficile arginare persone che si avventurano nei percorsi non segnalati. La macchina dei soccorsi ha profuso un impegno incredibile, è stata un’attività gravosa che produrrà dei costi per la comunità. Dobbiamo porre un rimedio: è mio impegno sentire anche i colleghi di Cittiglio, Castelveccana e Comunità Montana per vedere cosa mettere in campo». «L’appello che faccio – conclude – a chi si avventura sui sentieri è di seguire sempre le indicazioni. L’anno scorso sono stati anche posizionati tutti i cartelli in quattro lingue».
b.melazzini
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