È iniziato questa mattina, martedì 24 settembre, il presidio dei 135 dipendenti dell’Ilma Plastica di Gavirate, rimasti senza lavoro dopo che il Tribunale di Varese ha deciso di procedere con la liquidazione giudiziale dell’azienda. A pesare ulteriormente sulla situazione è stata la mancata disposizione dell’esercizio provvisorio, una misura che i sindacati avevano più volte richiesto nella speranza di garantire continuità occupazionale e un futuro per i lavoratori.
Nelle ultime settimane, i sindacati sono intervenuti con forza, sollecitando una soluzione che permettesse di salvaguardare i posti di lavoro e assicurare una transizione meno traumatica per i dipendenti. Tuttavia, la decisione del tribunale ha aggravato una situazione già complessa, lasciando centinaia di famiglie senza reddito e senza ammortizzatori sociali.
Nel frattempo, negli uffici dell’azienda di Gavirate è previsto in giornata un incontro cruciale tra i curatori fallimentari e i vertici aziendali, per cercare di delineare possibili scenari futuri. La speranza dei lavoratori è che si possa trovare una soluzione che permetta loro di tornare presto al lavoro, poiché attualmente si trovano in una situazione di totale incertezza economica e professionale.
L’atmosfera tra i dipendenti è carica di preoccupazione, ma anche di determinazione: nonostante le difficoltà, i lavoratori continuano a sperare in una svolta positiva, che potrebbe arrivare solo con un accordo o una decisione in grado di ridare prospettive a chi oggi si trova senza mezzi di sostentamento.
La crisi dell’Ilma Plastica, come altre simili nel territorio, evidenzia ancora una volta le fragilità del sistema produttivo locale e la necessità di trovare soluzioni strutturali che possano evitare la chiusura di aziende strategiche, con gravi ricadute sociali ed economiche.