Lavoratori in marcia per Mary “Non è giusto morire così”

MENDRISIO Rabbia e dolore. A una settimana dalla tragica morte di Mariangela Parisi sono ancora questi i sentimenti che animano i colleghi, i parenti e gli amici della 43enne venegonese investita da un’auto al termine di una giornata di lavoro nel centro commerciale Fox Town. Ieri mattina un centinaio di persone, in gran parte lavoratori frontalieri, si sono date appuntamento alla stazione della cittadina ticinese, percorrendo in corteo la strada per il municipio per chiedere più sicurezza per i pedoni.

Un corteo silenzioso e ordinato. La rabbia collettiva e quella dei singoli si è sfogata davanti al Comune dove i lavoratori hanno chiesto a gran voce di poter parlare con il sindaco o con un rappresentante dell’amministrazione. «Il sindaco dove è? Si è nascosto adesso? Io rivoglio mia sorella – è stato lo sfogo di una delle sorelle di Mariangela Parisi  lei era piena di vita! Sono trent’anni che lavoriamo in Svizzera, noi qui paghiamo i contributi e vogliamo i nostri diritti,

non è giusto che mi sono dovuta riportare a casa mia sorella in una bara!». C’è voluta un’ora di proteste prima che dalla porta del palazzo comunale uscisse il segretario Massimo Demenga: «Avevamo avvisato che al mattino eravamo tutti impegnati, ma sono uscito da una riunione per incontrarvi – ha detto scusandosi per l’attesa -. Il municipio è molto rammaricato per quanto successo a Mariangela Parisi. Il municipio di Mendrisio ha realizzato un percorso pedonale nel 2003, quando è stato aperto quel posteggio, nel 2008 dopo un tragico incidente abbiamo realizzato l’illuminazione del passaggio pedonale, che è regolamentare».

ìUn intervento che è stato accolto da grida e fischi dei lavoratori: «È molto rammaricato? Ma se ve ne siete lavati le mani! Quella ragazza è morta. Quella è illuminazione? Perché non ci sono i dossi per limitare la velocità? Non è il primo caso e non è mai stato fatto abbastanza per garantire la sicurezza» hanno tuonato alcuni di loro. Domande e obiezioni dei lavoratori che trovano però la ferma replica da parte del rappresentante della amministrazione: «Noi non ce ne siamo lavati le mani, sono dispiaciuto, perché non si può discutere della morte di una persona – ha detto Demenga – Il passaggio pedonale è regolamentare e ben illuminato, ma per evitare pericoli va utilizzato dai pedoni. Posso comprendere che dopo una lunga giornata di lavoro si voglia raggiungere rapidamente la macchina per tornare a casa, ma bisogna fare un minimo di sforzo per compiere un percorso in sicurezza».

b.melazzini

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