Altro segnale positivo. Dopo il rientro in cantiere dei quasi sessanta operai della Ics, l’azienda che ha in mano l’appalto dell’Arcisate-Stabio si scorgono passi in avanti anche da parte di Rfi.
È così, infatti, che si può definire l’esito de lungo incontro a tre andato avanti da mercoledì sera a notte in inoltrata a Roma negli uffici di Rete ferroviaria italiana fra il governatore della Lombardia, , il suo assessore alle Infrastrutture, e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, .
La riunione aveva un solo obiettivo, convincere Rete ferroviaria italiana a non rompere le relazioni con Ics. Perché, terreni da smaltire a parte, mezzo milione di metri cubi di inerti all’arsenico, i continui stop al cantiere sono legati anche ai non sempre facili rapporti fra le Ferrovie e l’azienda.
La preoccupazione che le tensioni potessero ripercuotersi sul completamento dell’opera aveva spinto due settimane fa l’assessore Del Tenno, al termine della visita al cantiere principale di Gaggiolo, a sollecitare anche, in una lunga telefonata con il ministro dei trasporti italiano , un intervento diretto sul vertice delle Ferrovie. Intervento che dev’essere stato molto convincente se ieri sera un primo ostacolo è stato rimosso.
Risultato di non poco conto tanto che il clima sembra essere decisamente migliorato anche se l’istanza di risoluzione del contratto presentata dalla Ics a fine aprile resta al suo posto al tribunale civile di Roma almeno finché l’azienda non saprà dove andare a depositare il materiale di scavo. La discussione dovrebbe avvenire il 15 giugno.
Ma l’impressione è che si andrà verso il ritiro. Anche alla luce dell’apertura dell’azienda che, pur in assenza di certezze, ha ordinato al suo personale di rientrare all’opera. Aspettando la soluzione sullo smaltimento delle terre a cantiere aperto.
Intanto pressioni arrivano anche dal Governo svizzero. Con il Consiglio federale che è intervenuto in merito alla questione della ferrovia transfrontaliera.
Anche Berna, infatti, è preoccupata per il blocco, o meglio adesso rallentamento, del cantiere italiano della Stabio-Arcisate. Nelle scorse ore, così, la ministra elvetica dei trasporti, ha assicurato di volersi impegnare in prima persona per far progredire l’opera. «Porterò il dossier a Roma – ha assicurato la consigliera federale – anche perché la ditta che si è aggiudicata l’appalto deve assumersi le proprie responsabilità e riprendere i lavori al più presto».
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