Lavoro in neroBlitz dei carabinieri

VARESE Al lavoro senza contratto, senza tutele, senza libretto sanitario: ufficialmente dei fantasmi, eppure ben attivi dietro al bancone di pub e bar, o nelle cucine di noti ristoranti e pizzerie del Varesotto, al punto da costituire la metà della forza lavoro degli esercizi pubblici oggetto di un blitz da parte dei carabinieri avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Gallarate, Saronno Gavirate e Vergiate. Per tutti («L’altra testa», il «Bucaniere» a Gallarate, la «Stadera» e «Vecchio Ottocento» a Gavirate, «Giannino» a Vergiate, più due pub a Saronno) è scattata la sanzione della sospensione dell’attività.

Settembre 2009, provincia di Varese: nella parte che si presume più evoluta del paese, almeno economicamente, succede che nelle stazioni ferroviarie dei principali centri (l’ultimo caso scoperto è a Gallarate), manovali stranieri vengano reclutati per essere avviati al lavoro nei cantieri col sistema del caporalato. Una piaga che mina un settore importante come quello dell’edilizia, non a caso in cima alle graduatorie per gli infortuni sul lavoro. Ma anche la meno sospettabile industria del tempo libero, quella degli happy hour o delle bicchierate che si protraggono fino a notte fonda, delle tavolate tra amici o delle cenette intime, è afflitta da qualcosa che appena varcato il confine elvetico risulterebbe di difficile comprensione: è il lavoro nero.

Sette esercenti sono stati sorpresi in flagranza, con le mani nel sacco, e per farlo la direzione provinciale del lavoro ha dovuto inviare i carabinieri nel cuore della movida, un sabato sera qualunque, poco prima della mezzanotte, quando i locali vanno al massino, affollati di giovani, e il personale lavora a pieno regime. Da tempo quegli indirizzi erano nel mirino dell’ispettorato. Per tutti è scattata la sospensione. Undici lavoratori (italiani, ma anche stranieri, con permesso) su un totale di 24 erano in nero: ben oltre il 20%, limite oltre il quale è prevista appunto la sospensione dell’attività. Le sanzioni pecuniarie amministrative elevate ammontano a 52mila euro, ai quali vanno aggiunti contributi Inps e premi Inail da versare per ciascun impiegato.

Franco Tonghini

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