Il fango del calcioscommesse e del caso Catania sono piombati di colpo nel panorama calcistico italiano, varesino e soprattutto nella vita di Riccardo Fiamozzi.
Il terzino destro del Varese figura tra gli indagati per quel Varese Catania 0-3 del 2 aprile. Per chiarire al meglio la posizione del calciatore, abbiamo contattato il suo legale Fabio Giotti, del foro di Siena, che ci spiega come ha preso la notizia del coinvolgimento nella vicenda.
«Innanzitutto, il ragazzo è sereno – dice l’avvocato – Nella serata di martedì abbiamo voluto emanare un comunicato per annunciare la totale estraneità ai fatti di Riccardo. È
stato lui a volerlo fortemente, per mettere in evidenza la sua innocenza. E soprattutto ha voluto metterci la faccia subito».
L’ipotesi di colpevolezza di Fiamozzi è legata al suo numero di maglia, il 13, che è stato chiamato in causa in una delle telefonate incriminate: «Altri hanno citato il suo numero di maglia, e la cosa ha creato imbarazzo, perché il ragazzo si è trovato immediatamente su tutti i giornali. Credo sia estremamente povera come motivazione per paventare un’ipotesi di responsabilità. Il giocatore ha già dichiarato la sua estraneità, e ad oggi parliamo di cose presunte, ipotetiche. Ripeto, rispetto ad altre partite, nel caso di Varese-Catania c’è pochissimo materiale dal punto di vista investigativo, solo un numero di maglia. Mi sembra fuori da ogni logica o ipotesi di coinvolgimento».
Il primo passo, ora, sarà l’audizione alla procura federale, come conferma l’avvocato Giotti: «La Procura di Catania trasmetterà la informazioni alla procura Figc, che successivamente chiamerà per sentire la versione di tutti i giocatori coinvolti. Noi ci presenteremo tranquillamente, ribadendo la sua assoluta estraneità. È stato chiamato in causa da altri».
Il caso secondo Giotti è destinato a chiudersi in fretta: «Credo che le indagini si concluderanno entro l’estate, perché c’è la responsabilità diretta di un club, e ci saranno da prendere delle decisioni che coinvolgeranno anche altre squadre affiliate».