«Le castagne scarseggiano? Falso»

Il frutto tipico della stagione non sta vivendo crisi, a differenza di quanto accade nel resto d’Italia

L’allarme di Coldiretti secondo cui il 2016 sarebbe una pessima annata per il raccolto delle castagne, seconda solo al 2014, l’annus horribilis a memoria d’uomo, potrebbe in qualche modo minare anche la speranza di nutriti bottini nei nostri boschi? Stando a , presidente del Consorzio dei Castanicoltori del Brinzio, Orino e Castello Cabiaglio, no di certo. «È questo il periodo clou delle castagne, anche se le scarse piogge della seconda parte di agosto e dei primi di settembre ne hanno rallentato la maturazione»

spiega. «Abbiamo ancora molti ricci sugli alberi e non vorrei azzardare previsioni che puntualmente si rivelano errate, ma questo per Varese e in generale per la nostra provincia sarà tutt’altro che un autunno scarseggiante di frutti, così come del resto si sta riscontrando dal Piemonte a tutta la Lombardia». Se al Sud, infatti, si è iniziato tardi a contrastare il cinipede, la famigerata simil-vespa dalle zampe gialle parassita delle foglie del castagno, nelle nostre zone invece la lotta biologica tramite l’insetto antagonista lo ha fortunatamente già sconfitto del tutto. «Per quanto ci riguarda – afferma Colombo – il problema del cinipede è risolto. Quando ci siamo costituiti in Consorzio, nell’autunno del 2009, di lì a pochi mesi sarebbe scoppiato il disastro; ma avendo introdotto dall’anno successivo, assieme al servizio fitosanitario della Regione Lombardia, il Torymus sinsens, l’insetto giapponese antagonista, i risultati si sono visti rapidamente». Per cui, quando altrove le castagne erano praticamente estinte, da noi già nel 2014 tornavano; l’anno successivo si era riscontrato ancora qualche problema a macchia di leopardo ma quest’anno, a parte il ritardo di quindici-venti giorni nella raccolta per problemi meteorologici, possiamo dire finalmente che le castagnate familiari e sociali sono salve.

Nel consorzio sono presenti cinque varietà di castagne: la russirö, castagna di forma ellittica con buccia marrone chiaro tendente al rosso, ossia la più richiesta dal mercato per l’alta conservabilità; la verdesa, il frutto che solitamente si conservava attraverso il metodo della novena, ossia l’immersione a temperatura ambiente per nove giorni dell’acqua per distruggere i batteri e sviluppare una leggera fermentazione; la piliscé, con buccia marrone scuro e di pezzatura grossa, poco adatta alla conservazione; la paié e la venegòn, entrambe tardive. Ma in provincia ci sono molte altre varietà. E per la gioia di grandi e piccini il 23 e il 30 ottobre il Consorzio organizza presso l’area feste del Brinzio (dietro alle scuole) il Castagna Day: si potranno visitare le riserve castanili e nell’ambito del “Dolce concorso”, a cui ci si può iscrivere tramite il sito
www.consorziocastanicoltori.it
, verrà premiato il miglior dolce a base di castagne.