Finisce in modo drammatico al tie-break, 18-16 e 3-2 finale per le padrone di casa (gli altri parziali: 25-10, 17-25, 22-25, 25-22).
Diouf recupera in extremis (ma poi uscirà al termine del terzo set) e così Parisi parte con Wolosz in diagonale con Diouf, Lyubushkina e Michel al centro, Marcon e Havelkova bande, Leonardi libero. Barbieri schiera Dalia-Tomsia, Gioli-Olivotto, Brinker-Vindevoghel, Ghilardi. Chi si aspettava un’Unendo Yamamay subito aggressiva in avvio si sbagliava di grosso. A partire forte è Montichiari che surclassa Busto in tutti i fondamentali e in attacco può sfruttare la buona vena della polacca Tomsia. Busto fatica maledettamente.
Dappertutto: la battuta è fiacca, la ricezione ballerina e l’attacco impreciso. Facile allora per le padrone di casa prendere il volo: il vantaggio delle tigri bresciane si fa via via imbarazzante per Busto. Sul 17-6 Parisi richiama Marcon in panca e inserisce Degradi, ma Busto è in bambola e il vantaggio bresciano si allarga sempre più. Sul 20-8 esce anche Havelkova (dentro Rania), ma la macchina bustocca continua a non girare (soprattutto in ricezione). Il terribile primo set si chiude sull’attacco out di Diouf: 25-10.
È evidente che quella vista nel primo set non può essere la vera Unendo Yamamay. Nella seconda frazione però le farfalle (rientrate in campo con il sestetto di partenza) reagiscono. Dopo un avvio ancora timido (4-2 di Tomsia) le farfalle cominciano a rimettere insieme i pezzi, e pian piano entrano in partita. La ricezione migliora, Havelkova e Diouf crescono in attacco, e gli effetti si notano: l’Unendo Yamamay (avanti 12-9 al time out tecnico) gestisce per tutto il set il margine di due-tre punti, poi incrementato nel finale fino al definitivo 17-25.
La sindrome di Dr. Jekyll e Mr. Hyde però è sempre in agguato e un altro black out blocca le farfalle all’inizio del terzo set. Montichiari non si fa pregare e vola subito fino al 7-2. Le bustocche ricominciano a sbagliare parecchio, ma a differenza del primo set non crollano mentalmente e pian piano si rimettono in corsa. Sfruttando i progressi nel muro difesa e una vistosa crescita di Michel, Havelkova e Diouf, Busto si riporta sotto, impatta sul 12-12 con Havelkova e mette la testa avanti sul 15-16 con Valentina Diouf (nell’occasione il coach bresciano Barbieri si fa ammonire per proteste). Una volta in vantaggio Busto non si fa più riprendere. Havelkova, scatenata in questa fase, conquista tre set point, e il secondo viene sfruttato da Diouf: 22-25.
Sarà l’ultimo punto della partita di Valentina, che nel quarto set viene rilevata da Alice Degradi e si siede in panchina con la borsa del ghiaccio sul ginocchio. La 18enne pavese entra subito in partita e contribuisce alla rimonta bustocca dopo il fulminante 5-1 di partenza di Montichiari (anche Parisi si becca l’ammonizione per proteste dopo un contestato punto di Olivotto). Dopo il pareggio di Marcon (6-6) la partita viaggia punto a punto in perfetto equilibrio. È una battaglia. Tomsia picchia da una parte, Degradi risponde dall’altra. Proprio un errore in attacco di quest’ultima permette a Montichiari di guadagnare due set ball, Gioli a muro sfrutta il primo e si va al tie break.
Nel quinto succede davvero di tutto e di più (anche un cartellino rosso a Parisi per proteste); Montichiari annulla tre match ball, e con Vindevoghel chiude alla prima occasione.