Gli Stati Uniti rappresentano ancora la terra promessa. Anche nel nostro territorio, in Provincia di Varese, ci sono aziende che nell’ultimo periodo hanno avviato programmi di internazionalizzazione verso gli Usa. Aziende di medie e grandi controllate negli Usa o che aprono e acquisiscono rami d’imprese americane.
Dei benefici, ma anche dei rischi di queste operazioni se ne è parlato ieri alla Liuc di Castellanza con il Master CFO in Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione. Si è parlato di aziende italiane controllate negli Stati Uniti, con particolare riguardo agli aspetti organizzativi, fiscali e di controllo interno: «Se solo qualche anno fa la presenza internazionale era unicamente un’ opportunità per le nostre imprese – ha spiegato Ivan Spertini, Socio KPMG – oggi, per molte ragioni, è diventata una necessità. Forse in qualche caso una questione di sopravvivenza. Spesso al di là dei mercati più vicini a noi (Francia, Germania, UK) il primo Paese che le nostre imprese affrontano al di fuori dell’Europa sono proprio gli Stati Uniti. Questo per le dimensioni del mercato e , forse, per una presunta vicinanza e conoscenza tramite la cultura americana che i nostri (ma non solo i nostri) mass media ci presentano quotidianamente.
O ancora, per una folta presenza italiana in questo Paese. I punti in comune tra le due realtà sono sicuramente molti ma lo sono anche le differenze, che, se sottovalutate, possono inficiare il successo dell’investimento o dell’export. KPMG ha seguito e segue molti casi di investimento o acquisizioni negli USA di società italiane e , in particolare, del territorio della provincia di Varese e dell’Alto Milanese, tra i quali si annoverano molte “success story”, ne penso almeno quattro, e nuovi investimenti anche recenti». Presente anche Catry Ostinelli, Coordinatrice del Master CFO della LIUC: «Il Master CFO – ha ricordato la docente Ostinelli – intende dare spazio anche alle politiche di internazionalizzazione delle imprese, sottolineando la necessità che si sviluppino delle vere e proprie filosofie di gruppo».
Castellanza
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