– Prima ha affrontato le telecamere con dignità e fermezza, nella non facile missione di raccontare all’Italia intera il proprio vissuto ed i problemi che affliggono lei e suo figlio.
Poi ha ricevuto la più bella delle notizie, una sorta di regalo di Natale e di parziale risarcimento del destino ad una persona che tanti dispiaceri ha dovuto ingoiare: grazie all’appello fatto in tivù, una signora si è offerta di darle un lavoro.
La giornata appena passata è stata intensa per , la nostra Grazia, colei che abbiamo conosciuto nel momento di disperazione più cupo: uno sfratto pendente sulla sua testa a causa di un debito mai saldato nei confronti dell’Aler, un lavoro che le assicurava meno di 500 euro al mese ed un figlio – Stefano – sofferente di una patologia neuropsichiatrica e bisognoso di cure.
La Provincia di Varese ha provato a darle una mano, raccontando la sua storia e mettendo in moto la solidarietà dei varesini, sentimento poi sgorgato in maniera impetuosa.
Ieri Grazia era a Roma, invitata dalla Rai alla trasmissione Uno Mattina. Si parlava di quella crisi che mette in ginocchio milioni di italiani e che, nell’approssimarsi delle festività, stringe ancora di più il cappio sull’anima. Incalzata dalla conduttrice , la nostra concittadina ha rivelato se stessa. Coraggiosamente. Nelle sue parole ha preso forma il percorso accidentato che l’ha portata a rimanere da sola, senza un marito lasciato per una convivenza impossibile; la sua voce – rotta dalla comprensibile emozione in alcuni attimi – ha tratteggiato il figlio Stefano e quella malattia che richiede tempo e pazienza, poi quel debito di 11 mila euro che l’ha quasi messa in strada ed infine gli attimi di sconforto totale, in cui l’uscita dal tunnel sembrava un miraggio.
Solo allora è arrivato un pizzico di luce: Grazia ha raccontato come – grazie all’input dato dal nostro quotidiano – Varese l’abbia stretta a sé, consentendole, tramite diverse donazioni, di ripianare parte del dovuto e scongiurando lo sfratto, oltre a farle avere – con l’interessamento di associazioni, privati, politici, commercianti e persino del Varese 1910 e i suoi tifosi – conforto materiale per Stefano. Infine un appello: «Vi chiedo un regalo, un lavoro di qualsiasi tipo che mi permetta di badare a mio figlio».
Passano dieci minuti ed il telefono della nostra redazione squilla. Dall’altra parte del filo c’è , 84enne di Taino: «Ho ascoltato la storia di Grazia e penso di avere un lavoro per lei». La signora, appena operata al cuore, ha bisogno di qualcuno che si occupi delle pulizie di casa, due volte alla settimana, ed è disposta a pagare a Grazia non solo uno stipendio, ma anche il biglietto dell’autobus per gli spostamenti da Varese. Le due donne sono state messe in contatto e nei prossimi giorni si incontreranno.
Non è finita: i tifosi della Curva Nord del Varese hanno accreditato sul conto corrente lanciato dall’hastag #VareseperGrazia la somma di 800 euro, a seguito della vendita di magliette dedicate. Raggiunta telefonicamente, Grazia si scioglie nella commozione: «Sono stata abbracciata da mezza Rai ed ora ho anche questa bella novità. Con Stefano abbiamo visitato la basilica di San Pietro, lui ci teneva tanto. Per favore, scriva questo: ho ringraziato pubblicamente il vostro giornale, ma era un sentimento esteso a tutta la città. Grazie a tutti per il bene che mi è arrivato».