Mattinata ad alta tensione a Sumirago: una trentina di genitori ha presidiato per ore i cancelli della scuola dopo che lunedì notte una carovana di nomadi aveva occupato il piazzale davanti all’istituto comprensivo.
Un fatto che ha allarmato mamme e papà a tal punto da consigliare per tutta la mattinata di ieri un controllo strettissimo del piazzale, evitando che i nomadi potessero in qualche modo venire a contatto con i piccoli delle scuole.
Pochi minuti prima delle 15 la carovana ha abbandonato lo spiazzo, ma le mamme ora chiedono un controllo più serrato della zona considerando che già a settembre prima dell’inizio della scuola i nomadi vi avevano fatto tappa.
Ieri mattina l’atmosfera era elettrica: il tam tam tra le mamme (il Comune ha ricevuto una cinquantina di telefonate tra la sera precedente e ieri mattina) è stato continuo e così davanti ai cancelli, organizzate anche per turni a seconda delle proprie esigenze personali, il monitoraggio non si è mai fermato.
La notizia della piccola rapita e ritrovata in un campo Rom in Grecia è troppo fresca per non allarmare gli agguerriti genitori, totalmente contrari rispetto alla possibilità di vedere le roulotte a poche decine di metri di distanza da un cancello attraversato ogni giorni dai bimbi della scuola materna, da quelli delle elementari e da quelli più grandicelli delle medie.
«Non ce ne andiamo – ripetevano – fino a quando i nomadi non si allontanano. Non è accettabile, non solo per una questione di sicurezza ma anche sotto l’aspetto igienico sanitario».
La pioggia battente non ha scoraggiato il gruppo di genitori che, anzi, con il trascorrere del tempo e con l’approssimarsi dell’orario di uscita dalle scuole, si è fatto sempre più nutrito. «Di prima mattina – raccontavano – c’era un bambino che correva mezzo nudo per il piazzale. Un altro è andato nel cortile dell’asilo dove ha fatto i suoi bisogni. È successo anche alle scuole medie. È una vergogna».
E ancora: «Con tutto quello che si sente, meglio monitorare. Non è bello avere una carovana davanti a una scuola. Non è un fatto normale».
Tutto è filato liscio anche se non sono mancati i momenti di tensione: «Bravi bravi – urlava una nomade dal camper – fate fare gli articoli di giornale. Dovete vergognarvi, smettetela».
È volato qualche insulto al quale i genitori non hanno replicato evitando che la vicenda potesse incendiarsi più del dovuto. Poi, poco prima della scadenza dell’ultimatum, i rom se ne sono andati.
Ma le mamme non intendono abbassare la guardia: «Era già successo a settembre, sono tornati. Ma adesso non devono più venire davanti alla scuola. Il Comune deve trovare altre soluzioni quando arrivano ma non nel piazzale della scuola».
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