Le mamme sorridono ma non mollano. «Senza fatti concreti noi restiamo qui»

Resiste il presidio permanente: «Non siamo ostacoli ma risorse»

Le mamme combattenti di Angera: «Bene le dichiarazioni sulla riapertura del punto nascite, ma noi conti continueremo a vigilare sino a quando dalle parole non si passerà ai fatti».

Il presidio all’Ondoli di Angera, dunque per ora resterà. «Siamo felici, non possiamo che gioire nel leggere sulla stampa le intenzioni del governatore Maroni – spiegano le mamme – Il reparto di pediatria e il punto nascite devono riaprire subito e, a quanto leggiamo, riapriranno». Le mamme vanno subito al concreto: «Quando? Nelle modalità in cui è stato chiuso, deve anche riaprire. Con rapidità – spiegano – Siamo felici ma rimaniamo qui, a presidiare l’ospedale, fino a quando le parole si tradurranno in fatti reali».

Quindi il monito per amministratori e dirigenti dell’Asst: «Ci auguriamo che la politica abbia compreso e, magari, anche i dirigenti dell’Asst Valle Olona arriveranno presto a comprendere il senso della nostra protesta» dicono le mamme. Che aggiungono con chiarezza estrema: «Non si chiudono reparti così importanti con i blitz, non si prendono decisioni che toccano aspetti così delicati, come il parto e la salute dei nostri bimbi, con provvedimenti calati dall’alto». E concludono: «Ora aspettiamo i fatti, ovvero che si riaprano i servizi cancellati in modo assurdo. Prima i fatti, poi verrà il momento di tendere la mano e collaborare. Noi mamme siamo una risorsa, non un ostacolo. Saremo pronte a dare una mano, tante mani, per cercare di risolvere i problemi e contribuire, dal basso, a garantire un futuro più sereno all’ospedale di Angera e ai due reparti soppressi, la Maternità e la Pediatria. Se, come dicono politici e dirigenti, le persone sono al centro della nuova sanità, si ricordino che le persone già le hanno al loro fianco: si cominci con il non mancare loro di rispetto. Ringraziamo i sindaci, tutte le persone (tante) di buon senso che si sono attivate e che hanno fatto e sta facendo la loro parte in questa battaglia civile: non è ancora finita, siamo pronte ad andare avanti. Non vogliamo abbassare la guardia, si va avanti».