Il patrimonio rinascimentale di Cartabbia torna ad ospitare la classica.
Domenica 18 giugno, alle 15.30, ad aprire la nuova stagione di “Musica e Poesia nella Chiesa di Loreto” saranno le musiche di Mozart, Donizetti, Verdi, Puccini e Tosti. Ad eseguirle sarà Tatiana Sigaeva, al pianoforte, che accompagnerà Giuseppina Cortesi e le sue giovani Voci.
La Chiesa della Madonna di Loreto è un piccolo gioiello nato nel XV secolo come convento francescano, cent’anni più tardi è stato rilevato dai Servi di Maria che hanno lavorato a stretto contatto con Bernardino Luini nella seconda metà del 1500.
La maggior parte dei varesini la nota quando esce dall’autostrada in via Gasparotto, in direzione Gazzada.
Alcuni cultori sanno anche che da quasi 20 anni, nella cinquecentesca chiesina l’Unità Pastorale Cartabbia-Capolago, guidata da don Amilcare Manara, si organizzano concerti di musica da camera e serate di lettura di poesia.
«Nell’ambito della nostra Unità pastorale – spiega Carla Corrà Manusardi, anima dell’organizzazione del cartellone di eventi – si sentì la necessità di valorizzare un monumento ricco di affreschi che, a parte la messa domenicale, restavo chiuso e non visitabile. Fu proposto allora di pianificare, al suo interno, manifestazioni culturali di vario genere: musica, poesia, prosa con l’intento di offrire ai parrocchiani, ma anche a chi fosse interessato, qualcosa di diverso e di valido culturalmente».
I concerti da camera: quartetti, trii, violino e pianoforte, violino e arpa, incontrarono immediatamente il gusto del pubblico.
«La scelta accurata dei musicisti e la ricercatezza dei brani proposti insieme a degli esecutori sempre più validi dalla Scala di Milano al teatro Regio di Torino al San Carlo di Napoli hanno permesso, in 18 stagioni, di riscuotere un successo di pubblico sempre più notevole».
Ogni appuntamento ha registrato il tutto esaurito. Tra i motivi di un tale consenso ci sono la formula didascalica degli incontri e la suggestione delle esecuzioni in importante sito storico-artistico, ricco di pregevoli affreschi. L’edificio dei Padri Serviti, infatti, lasciato alla stato rustico e compiuto soltanto nella facciata, è testimonianza importante per l’architettura locale per l’affermazione di motivi rinascimentali.
«Una delle caratteristiche dei nostri concerti è stata quella di introdurre, da parte degli esecutori, brani prescelti con brevi spiegazioni e aneddoti. L’attenzione di alcuni parrocchiani e anche del Comune di Varese permise di sviluppare ulteriormente il numero dei concerti, arrivando fino a tredici in un anno, e la qualità degli stessi permettendo così di mantenere gratuito l’ingresso». Una proposta che, seppur in forma ridotta, tornerà anche quest’anno. «I concerti prenderanno il via domenica 18 giugno e proseguiranno a settembre e ottobre. Non saranno una dozzina come al solito, ma riusciremo a proporne almeno 4. Siamo ancora in attesa di un responso dal comune per capire se vorrà sostenere l’iniziativa». La piccolo chiesa è sempre piena: «prima con gli artisti della Scala ora con quelli giovani del Vittadini di Pavia. Chi viene sa che trova musicisti di alto livello».