La Reggiana lo impegna poco. Ma quando succede, lui si fa trovare sempre pronto. E nel finale riesce anche a essere decisivo: soprattutto quando nega il gol a Pesenti e Nolè.
La sua miglior partita stagionale. Gioca con personalità, sbagliando pochissimo, e si concede qualche proiezione offensiva. In crescita, merito anche della cura Pala.
Se ha giocato a lungo in Serie A, ci sarà un motivo, no? Sulle sue qualità non avevamo dubbi, ma piace vederlo così grintoso, motivato, pronto a prendere per mano i compagni, da vero leader. Arma non la vede mai, ma proprio mai.
Rieccolo, il vero Piso. Proprio lui, non la fotocopia un po’ sfuocata che avevamo visto troppe volte in questa stagione. Per provare a salvarsi serve un Pisani così: agguerrito e motivato. Mezzo voto in meno per l’errore in uscita che ha originato l’occasione di Spanò.
Lo stile non sarà impeccabile, ma insomma: l’efficacia non manca. Esegue i compiti richiesti con volontà e spirito di sacrificio.
Poco appariscente, ma utile in fase difensiva. Pochi fronzoli, discreta sostanza.
Deve subentrare quasi subito all’infortunato Bastone, dopo il breve cameo di Alessandria. Ci mette un po’ a carburare, ma poi non dispiace. E gli 80 minuti che ha messo nelle gambe torneranno utili.
La tigna del “Barba” è sempre preziosa. Non si tira mai indietro.
Poco propositivo ma diligente.
Primo tempo abulico, cresce parecchio nella ripresa. Valiante gli fischia contro, poteva essere rigore.
Non punge mai, ma nemmeno si risparmia.
Non ascolta i consigli di Pala, che lo toglie per punizione.
Di incoraggiamento per una carriera che gli auguriamo luminosa.
Prepara al meglio la partita, oggi la Pro ha un’anima. Ma bisogna inventarsi qualcosa là davanti.