Tra i pali c’è, dimostra sicurezza e nel momento decisivo trova anche una parata importante per fermare un paio di blitz bergamaschi a metà ripresa. In uscita però c’è qualcosa che non va.
Non sente la pressione di prendere il posto di un senatore come Luoni: questa è personalità. Non spinge troppo ma in difesa combatte con il coltello tra i denti. E quel recupero al 41’ della ripresa su Romanini è ulteriore testimonianza di potersi meritare fiducia.
Insieme a Viscomi fatica a tenere corta la squadra, ma sull’uomo è sempre decisivo: un gigante, al 27’ della ripresa, su Signorelli.
Onora la fascia da capitano mettendoci l’anima. L’impressione è che sul gol possa aver perso l’uomo, ma in certe occasioni va anche riconosciuto il merito degli avversari.
Il cliente più scomodo, l’ex Ferreira Pinto, è di fronte a lui. Nel primo tempo lo divora, nella ripresa lo soffre un po’ di più, tanto da aprirgli un’autostrada potenzialmente letale.
Nei momenti difficili la sua grinta e leadership si sente meno rispetto alle attese. Ma per questi colori non si risparmia. ( Entra e cambia il ritmo. Delle sue caratteristiche sembra difficile farne a meno)
Nel suo urlo per il primo gol biancorosso c’è tutto il suo amore per i colori che ha nel cuore. Gazo c’è, scegliere in mediana è uno dei principali rebus: mister, buon lavoro. ( Dopo un anno di stop, entra con coraggio e intensità: bentornato).
Stavolta non si accende. A Cuneo sarà fondamentale. (È una punta, in ala è fuori ruolo).
La squadra passa sempre da lui, anche nelle giornate in cui sbaglia qualche passaggio non da lui.
L’avevamo messo in guardia: c’è tanta concorrenza. Messaggio ricevuto: prova di cuore e qualità condita dall’assist per il gol partita.
Per un centravanti conta una sola cosa: mettere in porta i gol che fanno vincere le partite.
Spingono col cuore Scapini verso il gol partita, dopo essersi sgolati per tutta la partita con 33 micidiali gradi. Non c’è niente da fare: giochiamo sempre in casa, ovunque, anche ad agosto. Adesso tutti a Cuneo.