Chiedetelo a una qualsiasi commessa ma anche a qualunque cliente, entrambi esasperati dalla febbre del regalo dell’ultimo minuto. Oppure a chi, nei prossimi giorni di bagordi, si ritroverà a dover mal digerire i comportamenti di certi clienti. È in questa ottica che Gallarate ha stilato gli otto “comandamenti” a testa per clienti ed esercenti, presentati ieri mattina a palazzo Borghi. Presenti l’assessore al Commercio , il presidente di Ascom Gallarate , dal vice presidente del Naga , dal presidente della Federazione italiana pubblici esercizi della provincia di Varese e dal direttore Confesercenti regionale Lombardia (sede territoriale di Varese) . A firmare il modulo di adesione a nome degli esercenti è stato del ristorante Postporta.
Ma in cosa consiste il vademecum? Sostanzialmente un insieme di regole che riguardano la vendita di alcolici, gli schiamazzi, la pulizia, ma soprattutto o un richiamo all’educazione e al senso civico. Con un occhio particolare ai giovani.
Le regole verranno esposte nei locali pubblici cittadini, a buon uso del gestore e dell’avventore. Il prossimo passo sarà la creazione di un logo che contraddistingua l’iniziativa. «Stiamo pensando – ha rivelato Mazzetti – a un marchio da esporre nei pubblici esercizi e da utilizzare per andare nelle scuole con lezioni di educazione e con il fine di fare prevenzione, soprattutto sul consumo di sostanze alcoliche». Ferrarese ha invece insistito sul concetto del buon senso: «Non possiamo certo fare firmare ai clienti moduli e impegni scritti, si chiede loro semplicemente il rispetto del lavoro altrui».
L’esponente di Fipe ha poi posto l’attenzione sul punto 2 delle regole del buon gestore, dedicato alla somministrazione di alcol: «È importante, in particolare nei periodi di festa, non mettersi in macchina dopo avere bevuto troppo. La vita è una sola ed è preziosa». Ora le associazioni di categoria trasmetteranno a tutti gli associati le “regole”. Un lavoro certosino che partirà da Gallarate e che, nelle intenzioni, dovrebbe allargarsi a tutto il Varesotto.
Ma è anche sul coinvolgimento dei ragazzi, in qualità di futuri clienti e futuri gestori, che punta De Fino: «Bisogna inculcargli il rispetto della città nella quale si vive. È un lavoro difficile che deve partire da un percorso di educazione nelle scuole, dove si deve iniziare a spiegare il corretto consumo degli alcolici». Anche Filiberti (Naga) ha rivolto il suo pensiero ai ragazzi: «Sono soprattutto loro a sporcare, a contribuire al degrado di strade e piazze. Ma c’è anche un buon numero di esercenti che si voltano dall’altra parte quando c’è da pulire fuori dal loro bar e dal loro ristorante. A tutte queste persone vorrei ricordare che il rilancio di città passa dalla pulizia della stessa».
Infine Festa: «Ben vengano queste regole, tutte quante. Ad esempio condivido in pieno il riferimento alla convivenza con il vicinato. Mi piace anche il passaggio riferito al rapporto con chi entra nei locali: chi ha un’attività come la nostra deve rispettarlo, ma il rispetto deve essere reciproco perché capita che chi lavora ogni tanto possa sbagliare».