Le ricette di Luvinate? Ora finiscono in mostra

Nell’anno di Expo il Comune vuole rilanciare la gastronomia locale. Raccolti dieci piatti della tradizione: si possono ammirare e gustare

Riscoprire e conservare le tradizioni del proprio territorio significa anche conoscerne i piatti tipici e le usanze culinarie, che però spesso venivano tramandate soltanto oralmente.
Per non disperdere un patrimonio che appartiene a tutta la comunità, il Comune di Luvinate ha deciso di mettere per iscritto una decina di ricette della tradizione locale, ancora conosciute dalle nonne e dalle donne del paese e che di certo non si trovano nei libri scritti dai grandi chef che invadono quotidianamente le librerie di tutta Italia. Non per questo si tratta di piatti meno gustosi, che però rischiano di andare dispersi e di rimanere sconosciuti alle giovani generazioni.

L’amministrazione comunale prendendo spunto dai temi proposti da Expo 2015, ha deciso di mettere per iscritto, consultando le ricette storiche scritte ancora a mano e molto spesso in dialetto dalle anziane cuoche luvinatesi, tutto questo patrimonio del gusto affinché non vada disperso. Ecco allora affiorare la ricetta della trippa della nonna Gina, quella del “lat e vin”, i gustosi “mondeghini”, la “quagiada”, la mitica “rusumava” o la “merenda”.
Le antiche ricette verranno messe in mostra oggi e domani al Parco del Sorriso, in occasione della Festa della Mela, organizzata dalla Pro Loco, che si svolge ogni anno a Luvinate. Oltre al Comune, sono state proprio la Pro Loco e il gruppo della biblioteca comunale a chiamare a raccolta le donne di Luvinate, per riproporre ricette e pietanze legate alla storia del paese o della propria famiglia, comunità o cortile, attraverso questa iniziativa che è stata chiamata “Expo dei sapori luvinatesi”.

Ognuna delle dieci ricette contiene, oltre agli ingredienti e alle spiegazioni su come cucinare il piatto, anche dei simpatici aneddoti di vita paesana luvinatese su come quella pietanza è nata. Gli involtini della zia Giannina e della Edera della località Selvapiana non avranno più segreti, come anche la merenda che nonna Natalina preparava ai suoi nipoti milanesi, o il lat e vin che tanto piaceva ai contadini. Domenica oltre a leggere e osservare le ricette,

si potranno anche gustare, accompagnate anche da una speciale versione dialettale incisa su piatti di ceramica a cura dell’associazione Luart. Le ricette verranno poi raccolte in un piccolo libro che verrà distribuito a tutte le famiglie di Luvinate. «Vogliamo onorare i temi di Expo con questa semplice iniziativa che racconta la gente che abitava questa terra, con umiltà, vivendo spesso dei frutti del lavoro tra i campi o con gli animali – sottolinea il sindaco – intorno alla tavola delle cucine e con il piacere di un buon piatto si sviluppa sempre la storia di una famiglia e di una comunità che ora riproponiamo».