Ci siamo, domenica sarà (finalmente) campionato. Il Varese ci arriva col vento in poppa, dopo aver guadagnato i trentaduesimi di finale della Coppa Italia contro il Pontisola dell’ex Ferreira Pinto. Ci arriva con la consapevolezza di saper soffrire e reagire, ma soprattutto con la certezza di avere tantissime soluzioni messe a disposizione dalla squadra mercato Merlin-Vago. Soluzioni da testare già a partire dall’esordio in serie D a Cuneo, perché ai biancorossi mancherà il suo faro, Marco Giovio,
squalificato. Senza di lui, prende forma l’idea di un 4-3-3, con Scapini supportato sulle ali da Becchio e Lercara e la mediana a tre giocatori. Imprescindibile, per capacità in regia, forma fisica e rendimento (dimostrate anche nella mezz’ora di Ponte San Pietro) Zazzi, le altre due maglie se le giocano i tre mastini – Gazo, Calzi, Bottone -, simili (e fondamentali) per qualità in interdizione, per grinta ed esempio. Un “problema” maggiore da valutare quando, rientrato Giovio, si tornerà al 4-2-3-1: a quel punto, la maglia a disposizione potrebbe essere una sola. Discorso simile in difesa, dove i giovani (Bonanni per primo, il Talarico visto col Pontisola, Granzotto) possono garantire prestazioni di livello, aprendo la strada a una scelta che, una volta fatta, dovrà essere portata in fondo: il portiere. Se i due giovani Pissardo e Consol non daranno garanzie sufficienti, Bordin sarà (e dovrà essere) il titolare di questa squadra. Ma se Bordin sarà il titolare di questa squadra, allora in difesa serviranno due giovani in fascia e al centro ci saranno due maglie per tre senatori: Ferri – di cui difficilmente si potrà fare a meno per esperienza e carisma – Viscomi e Luoni. Sia qui che in mediana conteranno ovviamente infortuni e squalifiche. Abbondanza, in ogni reparto, compreso quello d’attacco, dove ogni allenamento e partita bisognerà conquistarsi il posto: la batteria di esterni è numerosa e di qualità, chi sta meglio gioca. Unica nota, Piraccini: non è un’ala, ma un rapace d’area. Quindi, o è alternativa a Scapini, o ne è compagno di reparto passando, anche in corsa, a un 4-3-1-2 o a un 4-4-2. Ma, per sfruttarlo sul serio, lì deve stare: e i gol arriveranno. Nessun problema invece per il dodicesimo uomo: i tifosi ci sono e pesano. E il calcio lo masticano eccome, quindi vanno convinti gara dopo gara. Ernestino Ramella ha abbondanza di scelta, lo sa e sta valutando ogni possibilità: buon lavoro, mister…