TERNATE “Ognuno deve rispettare le competenze” che ha nel partito, per questo Roberto Maroni “ha sbagliato”, secondo il Senatur a sottoscrivere il documento con cui alla Camera i leghisti volevano sostituire il capogruppo Marco Reguzzoni (49 sul totale di 59). Il giorno dopo l’avvertimento ai suoi (“ci metto due secondi a chiedere al Consiglio federale di espellere chi fa casino”) Umberto Bossi ieri è tornato a parlare, con toni più concilianti, dei rapporti interni del Carroccio per riprendersi con forza e pubblicamente la guida del partito: il Capo è
e resta lui. Ma di spaccature il Senatur non vuol sentire parlare: “Con Maroni – ha detto ieri sera da Ternate – la pace l’abbiamo fatta, mentre voi stavate scrivendo: col cazzo che c’è la guerra”. “Le cose che deve fare il segretario federale, cioè io – ha aggiunto Bossi – le faccio”. Ma nessuna rottura, nessuna “guerra”: “Io non vedo una grossa situazione dentro la Lega: qualcuno agisce in modo poco responsabile, ma non mi pare una cosa importante, l’importante è la base che io ascolto sempre”.
s.bartolini
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