Napoli, 30 set. (TMNews) – “Il ‘popolo padano’ non esiste, il messaggio è chiaro”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano approfitta di una domanda del professor Massimo Villone alla facoltà di Giurisprudenza a Napoli per bacchettare la Lega. Esordisce con una battuta per Umberto Bossi che, dice Napolitano, “dovrebbe essere grato al professor Villone per come ha finemente elaborato il suo concetto perchè quello che si sente è spesso un incoraggiamento ridotto al minino sia dal punto di vista dell’espressione verbale che delle motivazioni”. Risate in sala, mentre Napolitano continua parlando delle “grida” del Carroccio che invoca la secessione.
“Cerco di capire da dove nascono queste nuove grida – sottolinea Napolitano – perchè si sono sentite già anni fa e Villone ha ricordato i precedenti tentativi di elaborare progetti di legge” sulla secessione. Per il capo dello Stato “è già uno dei pochi buoni esempi dei tempi attuali il fatto che non siano stati riproposti” altri progetti di legge e quelli passati “siano finiti negli archivi del parlamento”, “anche dopo che il referendum popolare aveva fatto cadere la riforma approvata nel 2006 dal Parlamento”.
“Nessuno nega la rilevanza politica e sociale di questo movimento”, continua Napolitano parlando dei leghisti e riconoscendo che ora quel movimento “ha scelto la strada del federalismo fiscale”. Il che, comunque, “pare una stranezza”, perchè “il federalismo rappresenta una corrente di pensiero da cui sono nati stati autenticamente federali”. Quindi, il “federalismo fiscale dovrebbe essere la conseguenza di uno spicchio di evoluzione in senso federale dello stato italiano”.
Ad ogni modo, conclude il capo dello Stato, “Io ritengo che questa parziale conversione” dei leghisti “sia stata positiva”. E ricorda l’articolo 5 della Costituzione: “lì si dice che la Repubblica è una e indivisibile ed è lo stesso articolo in cui si dice che la Repubblica riconosce e valorizza le autonomie”.
Mau
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