Trento, 4 lug. (TMNews) – Volevano pranzare a base di carne di orso, contro il progetto di ripopolazione dei plantigradi nelle foreste trentine. Per questo duecento leghisti del Trentino si erano dati appuntamento a Imer. Ma a rovinare ‘l’abbuffata’ ci ha pensato la Forestale che ha sequestrato 53 chili di carne importati dalla Slovenia, perché privi di certificazione sanitaria. E ora i leghisti locali gridano al complotto. Il più arrabbiato è il leader Erminio Boso, che minaccia di chiamare Bossi: “gli dico di uscire dalla maggioranza, questi (riferendosi alla Forestale) ce li hanno mandati da Roma”.
A dare ampio resoconto della notizia sono oggi i quotidiani del gruppo Finegil.
E in effetti, si legge che i militari della Forestale sono stati inviati proprio dalla direzione generale del servizio Cites di Roma. Cites è l’acronimo in inglese di “Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna a rischio di estinzione”, firmata a Washington nel 1975, alla quale aderiscono 169 Paesi. L’orso è una specie protetta, l’importazione di carni è soggetta a procedure rigorose, mancava il certificato Cites, inevitabile il sequestro.
I leghisti cercano il fornitore e si fanno assicurare che il documento esiste e, a breve, arriverà dalla Slovenia in Italia. Ma questo non ha bloccato il sequestro. La carne di orso deve essere sottosposta a controlli sanitari severi perché può contenere trichina, un parassita pericoloso per l’uomo. Può farlo solo l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che ha sede a Legnaro (Padova).
Esulta il Wwf. Ma i leghisti insistono: l’obiettivo era far parlare dell’orso e dei danni che provocano i plantigradi introdotto dalla Slovenia al Trentino con il progetto ‘Life Ursus’.
Bnz
© riproduzione riservata