Lega ticinese e frontalieri alleati contro la vignetta

CANTELLO Frontalieri uniti alla Lega dei Ticinesi e all’Udc svizzera, i due partite che più li avversano. Perché ci sono battaglie di reciproca convivenza che si possono condurre insieme. È il caso dell’aumento della vignetta autostradale svizzera. Rincaro ora diventato ufficiale. Visto che nei giorni scorsi, in votazione finale, il Consiglio nazionale ha approvato l’aumento – il primo in 25 anni – con 102 voti favorevoli e 87 contrari. E anche il Consiglio degli Stati ha detto di sì con 37 voti a 4 e un’astensione.

La vignetta salirà così, nei prossimi anni (si parla di entrata in vigore nel 2015), da 40 a 100 franchi. Con buona pace delle migliaia di frontalieri che, anche per percorrere un tratto non certo lungo di autostrada, dovranno sottostare all’esborso maggiore. Visto che l’aumento del prezzo, a conti fatti, si aggira attorno al 150 per cento. Ma non sono certamente i soli a considerare il provvedimento sbagliato.

E tra i primi ad alzare la voce c’è l’esponente della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri: «Non sottovalutiamo le implicazioni di un simile provvedimento. Ora l’aumento del costo da 40 a 100 franchi viene spiegato con i maggiori oneri a carico della Confederazione, che si troverà a gestire 376 chilometri di strade in più, ma questo non lo giustifica comunque».

«Il traffico – chiarisce – su gomma tramite dazi e sopraddazi sui carburanti, vignette, eccetera, contribuisce a finanziare la ferrovia con contributi miliardari. Se i soldi della strada venissero impiegati per la strada, invece di venire massicciamente trasferiti alla ferrovia, non ci sarebbe alcun bisogno di aumentare il costo della vignetta».

 Da qui dunque la presa di posizione contraria. Secondo i leghisti ticinesi, inoltre, l’aumento del costo della vignetta da 40 a 100 franchi annui, con la possibilità di un contrassegno del valore di 40 franchi valido due mesi, è destinato a provocare problemi di viabilità delle regioni di confine. Perchè per non pagare questo balzello, molti stranieri potrebbero scegliere percorsi alternativi, andando così ad intasare il traffico di strade già oggi sovraccariche.

Anche per questo si lavora a un referendum. Un comitato interpartitico, guidato dai parlamentari dell’Udc, ha infatti annunciato venerdì il lancio del referendum. «Il costo della futura vignetta comporta un aumento del 150% e ciò è abusivo» spiegano i promotori che  avranno tre mesi di tempo per la raccolta della 50 mila firme necessarie alla riuscita del referendum. Referendum che, almeno in Ticino, sembra già avere ottenuto tacitamente il sostegno della maggioranza della popolazione.

b.melazzini

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