Legata, imbavagliata e picchiata In villa rapina da Arancia Meccanica

VENEGONO SUPERIORE Una tranquilla via residenziale di un tranquillo paese di provincia. Questo lo scenario in cui, nella notte tra domenica e lunedì, si è consumata una rapina da “Arancia meccanica” ai danni di una pensionata sessantasettenne nella sua villetta di via Leonardo da Vinci a Venegono Superiore.
È successo a cavallo della mezzanotte quando la vittima è rientrata in casa di ritorno da una festa di paese. Vive sola, dettaglio che forse i rapinatori conoscevano.

Chiusasi la porta alle spalle si è diretta nel bagno al pian terreno della villetta; quando è uscita, nel tinello l’aspettavano due uomini incappucciati, che si erano introdotti in casa passando per la finestra della cucina. «Non le hanno dato nemmeno il tempo di urlare. L’hanno presa, legata e imbavagliata – racconta la figlia della donna, ancora scossa per l’accaduto – Quello che è successo è gravissimo. Non tanto per la rapina in sé, ma per quello che è accaduto a mia mamma. Sono entrati e l’hanno legata e imbavagliata. Mentre uno girava per casa, l’altro la spintonava e schiaffeggiava con una violenza gratuita e bestiale. Mi chiedo che razza di uomini siano. Già picchiare una donna è tremendo, se poi si pensa che si tratta di un’anziana di 67 anni il fatto è ancora più terribile. Non c’è sicurezza. Siamo in piena estate, in un quartiere residenziale, tutti dormono con le finestre aperte ma nessuno ha sentito. Mia mamma non vuole più tornare lì, ha paura e la capisco. L’hanno minacciata, le hanno detto frasi come “io so tutto di te” e “dacci i soldi, sappiamo che sei ricca”. Queste informazioni non corrispondono al vero, mia mamma non è certo benestante, quindi stavano bluffando, ma non si riesce a stare tranquilli».
I due uomini erano a viso coperto, ma la vittima ne ha riconosciuto gli accenti. Uno dei due, quello più violento, probabilmente era italiano, il suo complice sembrava slavo. Dopo più di mezz’ora se ne sono andati con 300 euro, un anello che hanno strappato dal dito della donna e una serie di gioielli di bigiotteria, senza alcun valore.
La donna si è liberata poco prima delle due di notte, quando ha allertato alcuni vicini di casa e i carabinieri di Saronno, intervenuti in forze.

s.bartolini

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