Dopo il tonfo in borsa di venerdì, a seguito della presentazione dei conti con proprio esaltanti dei primi nove mesi e la revisione delle guidance 2017 su ricavi ed Ebita che hanno preoccupato non poco gli analisti finanziari, Leonardo approda in questi giorni al Salone Dubai Airshow 2017 che si terrà dal 12 al 16 novembre presentando, in mostra statica e con briefing dedicati, un’ampia gamma di prodotti, soluzioni e capacità tecnologiche.
I Paesi del Medio Oriente, alla ricerca di partner di lungo periodo, rappresentano infatti un mercato strategico per Leonardo. L’azienda, che ha una lunga presenza negli Emirati Arabi Uniti sia sotto il profilo commerciale, ma anche con collaborazioni nel campo della manutenzione degli elicotteri, nella cantieristica navale e nella “cyber security”, espone durante il salone diverse soluzioni per applicazioni civili e militari.
L’azienda presenta per la prima volta in Medio Oriente un mockup in scala 1:1 della cabina del convertiplano AW609 in configurazione per ricerca e soccorso e la nuova versione Fighter Attack dell’addestratore M-346. La presenza di Leonardo nel mercato elicotteristico regionale è significativa con oltre 230 unità ordinate da vari clienti, appartenenti a modelli AgustaWestland di nuova generazione impiegati per compiti civili e militari.
Ed è proprio la debolezza nel comparto elicotteristico ad aver destato allarme nei conti del gruppo: una debolezza dovuta ad una congiuntura negativa di alcuni mercati, ma anche, come ha spiegato , amministratore delegato, nel commento ai risultati dei primi nove mesi «sono emerse alcune criticità nel settore Elicotteri per le quali abbiamo già intrapreso una serie di azioni. Il 2017 sarà un anno più difficile del previsto».
Il comparto elicotteri dunque, punta di diamante del gruppo, risente di difficoltà su alcuni mercati di riferimento e della redditività di alcuni programmi e risente ancora di condizioni di mercato particolarmente sfavorevoli cui si aggiunge l’effetto di ritardi nel conseguimento livelli adeguati di redditività su alcuni prodotti e una performance industriale al di sotto delle aspettative.
I risultati economici della divisione hanno dunque risentito di rallentamenti negli avanzamenti produttivi, con una redditività che pur mantenendosi in doppia cifra, risulta in flessione. Nel complesso del gruppo dunque ricavi praticamente invariati poco sotto gli 8 miliardi di euro, mentre gli ordini sono saliti del 5% a circa 34 miliardi e il risultato netto ordinario pari a 272 milioni di euro, in calo a doppia cifra sull’anno precedente. «Il 2017 sarà un anno più difficile del previsto – ha aggiunto Profumo – ma confido nei punti di forza dei tre business principali del Gruppo e sono fiducioso delle prospettive di crescita nel medio-lungo periodo». Intanto gli occhi sono tutti puntati per l’attesa presentazione del piano industriale prevista a gennaio.